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Decreto-legge sui Rave Party troppo vago e assurdo

Il Governo Meloni è iniziato da poco è già combinato i suoi primi casini. Oltre a non considerare un decreto per il caro bollette o un tetto per il prezzo del gas, il nuovo governo ha “cambiato” le priorità dell’Italia. I problemi dello Stato italiano, infatti, sembrano essere causati da chi percepisce il reddito di cittadinanza e da chi partecipa ai rave party. Stendiamo un enorme velo pietoso e andiamo avanti.

In primis, secondo il governo, i problemi non sono causati da stipendi da fame e contratti inguardabili, bensì da persone che preferiscono il reddito a 500 euro al mese per 40 ore settimanali. Inoltre, il gravissimo problema attuale sono i rave a cui partecipano un sacco di persone (l’ultimo è stato il rave di Modena dove c’erano circa 3.500 persone) poiché ritenuti pericolosi.

I Rave Party diventano illegali, ma non solo quelli

Fino ad adesso i rave party si sono sempre fatti e non sono mai stati illegali. In alcuni casi, invece, sono stati ritenuti non legai perché c’è stato un constato consumo di stupefacenti all’interno della manifestazione, sono stati fatti a scopo di lucro o c’è stato un disturbo della quiete pubblica. Inoltre, non è mai stata necessaria nemmeno un’autorizzazione per organizzarli.

Con l’ultimo decreto-legge anti Rave la situazione cambia. Infatti, all’Articolo 5 Comma 1 del medesimo decreto si legge:

Dopo l’articolo 434 del codice penale è inserito il seguente: «Art. 434 -bis (Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica). — L’invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica.

Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000.

Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca ai sensi dell’articolo 240, secondo comma, del codice penale, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione.».

A causa di queste generalità nella norma sono quindi a rischio non solo i rave, ma anche qualsiasi evento non organizzato come ad esempio un’occupazione scolastica.

Il decreto anti rave porterà problemi per l’organizzazione del Pride? Direi di no. I Pride sono eventi organizzati dove si manifesta in modo pacifico.

Avete notato qualcosa di assurdo? Io sì

In Italia c’è un problema: il sovraffollamento delle carceri. Con questo ulteriore decreto potremmo ulteriormente rifornirle di altri “delinquenti”. Quindi, non solo non risolvi un grave problema, ma lo alimenti. Affrontiamo per un attimo un altro problema, ovvero i suicidi in carcere e guardiamo quanto sia assurda la pena annunciata per questo “reato”. Come citato prima, per chi organizza un rave si va dai 3 ai 6 anni di carcere. La pena è minore se vi si partecipa. Per assurdo chi truffa ai danni dello Stato rischia dai 6 mesi ai 3 anni di carcere. Vi porto ancora di più nell’assurdo.

L’omicidio stradale, in Italia è punito dai 5 ai 10 anni di carcere. Nel 2009 hanno ucciso mia nonna sfracassandole la testa travolta da un camion mentre era sulle strisce. Il tizio ha avuto la patente sospesa per 3 mesi ed ora lavora tranquillamente perché “non l’aveva vista”. Nessun anno di carcere. Quindi, secondo lo Stato, la vita di mia nonna vale meno di un rave party.

Congratulazioni,

Raph