Chopin potrebbe essere stato gay, ma i suoi biografi l’avrebbero tenuto nascosto traducendo deliberatamente male le sue lettere.
Chopin rivisitato da un giornalista svizzero
Questa è la verità che Moritz Weber, un giornalista musicale svizzero, sembra aver scoperto ricercando tra le lettere del compositore polacco. Il giornalista dichiara di aver riscontrato “un fiume di dichiarazioni d’amore nei confronti di uomini“, sia espliciti che giocosamente impliciti. Inoltre, sembra che Chopin descrivesse i rumors riguardo alle sue relazioni con delle donne come un modo per nascondere i suoi veri sentimenti.
Tytus Woyciechowski è uno dei nomi che emergono dalla ricerca di Weber. Le parole che vengono riportate lasciano poco all’immaginazione. Chopin scrive:
“Non ti piace essere baciato, ma ti prego di lasciarmelo fare oggi. Devi pagare per il sogno sconcio che ho avuto su di te stanotte.“
Tytus era un amico di scuola del musicista. Sono state rinvenute almeno 22 lettere in cui figurava come destinatario. Spesso iniziavano con “Mia vita carissima” e finivano con “Dammi un bacio, mio carissimo amante”.
Chopin era gay? Le parole degli esperti
Weber ha interrogato un portavoce dell’Istituto Fryderyk Chopin a proposito di queste lettere. La dichiarazione rilasciata afferma che “il linguaggio usato da Chopin è solo il prodotto dell’età Romantica e della cultura del circolo sociale di cui faceva parte“, aggiungendo anche che “Le lettere originali in Polacco suonano diversamente” e che “Chopin si esprime con un linguaggio musicale e complesso, sarebbe una pazzia cercare di tradurlo“.
Un altro traduttore di Chopin, David Frick, ora un professore in pensione dell’Università di Yale, ha confessato al Guardian l’uomo polacco era “un Romantico che non discriminava tra uomini e donne“. Nega tuttavia che sia in atto una cospirazione per nascondere il lato gay della vita del personaggio e che nonostante l’Istituto sia un’organizzazione dall’orientamento politico strettamente conservatore, non ha trovato nessuna “correzione” delle sue note in cui parlava della sessualità di Chopin.
Moritz Weber spera comunque che la sua ricerca possa dare una spinta in ulteriori ricerche sull’influenza della sessualità del compositore sulla sua produzione musicale.
L’omosessualità in Polonia
Sfortunatamente, non avendo le lettere sotto mano e non potendole leggere direttamente in Polacco, starà agli esperti fare luce sulla realtà della vita sessuale del personaggio, forse incoraggiati dalle affermazioni dello stesso Weber.
Ad ogni modo, non sarebbe assurdo pensare che un fatto del genere possa essere stato omesso dagli Enti nazionali. Dopotutto la Polonia è un Paese in cui l’influenza della Chiesa cattolica è ancora molto forte, come ci confermano anche i problemi del governo sul tema dell’interruzione di gravidanza che hanno portato tantissime donne e persone in generale a manifestare per le strade delle città polacche.
In Polonia l’omosessualità è stata decriminalizzata nel 1931, ritardo causato anche dalle continue occupazioni straniere. I passi in avanti, tuttavia, sono stati davvero pochi, se non addirittura inesistenti, portando invece ad una retrocessione.
Il presidente Andrzej Duda definisce la battaglia per i diritti LGBT come “un’ideologia più pericolosa del comunismo” e nel giugno 2020 si contavano almeno 100 distretti che si dichiarano “LGBT free zone”, zone in cui le persone LGBT sono esplicitamente non benvenute.
Si è arrivati ad una situazione tale in cui anche la Presidentessa della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è sentita di dover sottolineare il problema in un discorso in cui definisce le “LGBT-ideology free zone” come delle “humanity free zone” e che non c’è posto in Europa per comportamenti simili.