La transizione è un percorso (più o meno) ben conosciuto che decide di intraprendere una persona trans (solitamente già maggiorenne) per cambiare genere. Alcune volte può succedere che una persona si possa pentire. In questo caso si procede alla detransizione (in Italia riguarda meno dell’1% dei casi di transizione).
Il percorso (non facile) della detransizione
Il percorso di detransizione è abbastanza complesso e può essere deciso dalla persona che ha già iniziato la transizione per svariati motivi come:
- fattori esterni (come la pressioni familiari, aggressioni sessuali, ambienti scolastici o sociali non affermativi)
- preoccupazioni sugli effetti ormonali a lungo termine
- rifiuto sociale nella transizione
- depressione o suicidalità
- disagio con le caratteristiche sessuali sviluppate durante la transizione
- difficoltà personali (anche di accettazione)
- e molti altri diversi caso per caso
Il percorso di detransizione è sostanzialmente identico a quello di transizione:
- Step psicologico, con relazione per assenza della disforia di genere. La durata di esso dipende da caso a caso. Lo specialista si occuperà di supportare psicologicamente la persona aiutandola a gestire le emozioni contrastanti e le sue prospettive per il futuro riguardo la transizione/detransizione di genere
- Relazione dell’endocrinologo sull’Interruzione della terapia ormonale con descrizione degli effetti sul corpo
- Iter legale per chiedere al tribunale (depositando ricorso con un avvocato) un nome coincidente con il nuovo genere maschile o femminile
- Operazione chirurgica per la riassegnazione del sesso biologico (solo se ritenuta necessaria consultando gli specialisti)
In alcuni casi, la decisione, può essere anche momentanea. In questo caso si procede a rivolgersi solo alle figure sanitarie e non a quelle legali.
Chi può rivolgersi ad un percorso di detransizione?
- italiani residenti in Italia o all’estero iscritti all’AIRE
- stranieri con cittadinanza italiana
- stranieri senza cittadinanza italiana e regolarmente residenti in Italia, se nel loro paese non è ammessa o è stata negata (per violazione di diritti umani) la rettificazione del sesso
Quali sono i documenti per intraprendere il percorso?
- perizia psicologica, con attestazione dell’assenza della disforia di genere
- perizia endocrinologica, con attestazione dell’interruzione della terapia ormonale
- certificato di stato libero, per dimostrare di non essere sposati. Mentre per chi è sposato/a o unito civilmente va depositato il certificato di matrimonio o di unione civile
- certificato di residenza, per dimostrare la competenza territoriale del tribunale
Le perizie straniere possono essere tradotte senza essere rifatte in Italia.
Scelta dell’avvocato
La scelta di un avvocato specializzato in detransizione di genere può essere determinante poiché la detransizione è difficile da ottenere. Un avvocato esperto può ridurre le tempistiche e facilitare una corretta sentenza.
Detransizione e operazioni chirurgiche
Le operazioni chirurgiche per la riassegnazione del sesso biologico sono facoltative. Le decisioni riguardo agli interventi chirurgici dovrebbero essere prese in consultazione con medici specialisti e considerando le condizioni di salute fisica e mentale dell’individuo. Dal 2024 non è più necessario ottenere l’autorizzazione all’operazione chirurgica per la ritransizione, in quanto è sufficiente ottenere la sentenza che ti autorizza a ritornare al genere precedente.
Raph