Bloccanti della pubertà vietati a tempo indeterminato nel Regno Unito. Lo riporta il sito ufficiale del governo inglese in un comunicato stampa di 5 giorni fa. Vediamo di più insieme.
Bloccanti della pubertà: cosa sono e cosa fanno
Facciamo prima di tutto un appunto. Se assunti regolarmente, gli analoghi del GnRH (i famosi bloccanti della pubertà) impediscono al corpo di produrre ormoni sessuali. Tra cui testosterone ed estrogeni.
Gli ormoni sessuali influenzano:
- Caratteristiche sessuali primarie. Sono gli organi sessuali presenti alla nascita. Includono pene, scroto e testicoli, nonché utero, ovaie e vagina;
- Caratteristiche sessuali secondarie. Sono i cambiamenti fisici nel corpo che compaiono durante la pubertà. Esempi includono lo sviluppo del seno e la crescita dei peli sul viso.
Nelle persone riconosciute come maschi alla nascita rallentano la crescita dei peli sul viso e sul corpo, prevengono l’abbassamento della voce e limitano la crescita del pene, dello scroto e dei testicoli. Nelle persone invece riconosciute come femmine alla nascita, questo trattamento limita o arresta lo sviluppo del seno e arresta le mestruazioni. L’identità di genere è il senso interiore di essere uomo, donna, nessuno dei due o una combinazione di entrambi. La disforia di genere è una sensazione di disagio che può verificarsi quando l’identità di genere differisce dal sesso assegnato a una persona alla nascita o dalle caratteristiche fisiche legate al sesso. Alcune persone transgender e gender-non conformi soffrono di disforia di genere. Altre no.
Gli effetti di questa terapia
Per i giovani transgender e gender-non conformi che soffrono di disforia di genere, ritardare la pubertà potrebbe:
- Migliorare il benessere mentale;
- Attenuare depressione e ansia;
- Migliorare le interazioni sociali con gli altri;
- Ridurre la necessità di futuri interventi chirurgici;
- Attenuare pensieri o azioni di autolesionismo e suicidio.
Tuttavia, assumere solo bloccanti della pubertà, senza altri trattamenti medici o comportamentali, potrebbe non essere sufficiente per alleviare la disforia di genere. Gli analoghi del GnRH non causano cambiamenti fisici permanenti. Al contrario, mettono in pausa la pubertà. Ciò offre un’opportunità di esplorare l’identità di genere. Dà inoltre ai giovani e alle loro famiglie il tempo di pianificare i problemi psicologici, medici, evolutivi, sociali e legali che potrebbero presentarsi in futuro. Quando una persona smette di assumere i bloccanti della pubertà, questa semplicemente ricomincia.
Perché il Regno Unito ha posto un divieto ai bloccanti della pubertà?
Lo scorso 11 Dicembre il Dipartimento della salute e dell’assistenza sociale del Regno Unito ha preso posizione. Le leggi di emergenza disposte sui bloccanti della pubertà saranno adesso valide a tempo indeterminato. Che significa? Che il divieto alla vendita e fornitura di questi farmaci è adesso in vigore in modo permanente, e lo sarà per il prossimo futuro. La motivazione del governo inglese sarebbe quella di star seguendo le linee guida ufficiali degli esperti del settore. Ciò vuol dire che i minori non avranno forniture e/o vendite tramite prescrizioni private per il trattamento dell’incongruenza di genere e/o della disforia di genere. In più la Commission on Human Medicines e il Cass Review prevederanno una consultazione mirata e una consulenza sulla sicurezza dei pazienti. Nonostante si dichiari che “il governo e l’NHS continuano a migliorare i servizi di genere dei bambini“, questa legge sarà rivista solo nel 2027.
La storia va avanti da circa un anno
Ma cos’ha portato ad intraprendere questa dura decisione sui bloccanti della pubertà? A quanto pare dei selezionati esperti indipendenti hanno attestato che c’è un forte rischio. E per cosa? Per la sicurezza dei bambini e dei giovani. Ma ne siamo davvero così convinti? Fatto sta che questa realtà va avanti da Marzo di quest’anno. Risultato della Cass Review sui servizi di identità di genere inglesi. Questo ha portato nel Maggio di quest’anno a porre un temporaneo veto. A quanto pare non ci sono prove sufficienti per dimostrare che sono sicuri. Capisco la premura e l’impegno nel proteggere i giovanissimi da trattamenti invasivi e nocivi. Ma non mi sembra questo il caso.
Cosa dicono sui bloccanti della pubertà
Sentiamo le parole del segretario alla salute e all’assistenza sociale Wes Streeting: “L’assistenza sanitaria dei bambini deve sempre essere basata sull’evidenza. La Commissione di esperti indipendenti sui medicinali umani ha rilevato che l’attuale percorso di prescrizione e cura per la disforia di genere e l’incongruenza presenta un rischio inaccettabile per la sicurezza dei bambini e dei giovani. La revisione del dottor Cass ha anche sollevato preoccupazioni per la sicurezza sulla mancanza di prove per questi trattamenti medici. Dobbiamo agire con cautela e cura quando si tratta di questo gruppo vulnerabile di giovani e seguire i consigli degli esperti. Stiamo lavorando con NHS England per aprire nuovi servizi di identità di genere, in modo che le persone possano accedere al supporto olistico per la salute e il benessere di cui hanno bisogno. Stiamo organizzando una sperimentazione clinica sull’uso dei bloccanti della pubertà l’anno prossimo, per stabilire una chiara base di prove per l’uso di questo farmaco“.
Una mia osservazione
Il segretario prende questa questione con le pinze, e lo voglio anche capire. Sui bloccanti della pubertà non si dovrebbe scherzare, e se ci fosse un serio rischio sarei d’accordo. Posso però sollevare un dubbio? Ho parzialmente visionato questo documento, devo dire molto esteso essendo di quasi 340 pagine. Capisco le domande che solleva, e vedo assolutamente del senso in questa presa di posizione. Devo però concordare nell’essere in disaccordo. Comprendo bene le valutazioni che sono state descritte, anzi era necessaria una ricerca di questa tipologia. Ma non sono dell’idea che un divieto assoluto porti una soluzione positiva. Penso piuttosto che, alla stessa maniera, andrebbe fatta della ricerca così intensiva anche per sostenere l’opposto.
Un altro esperto sui bloccanti della pubertà
Vorrei adesso riportare le parole del professor Steve Cunningham, vicepresidente della Commission on Human Medicines: “La Commission on Human Medicines è stata invitata dal Segretario di Stato per la Salute e dal Ministro della Salute dell’Irlanda del Nord a fornire consulenza sulla sicurezza degli agonisti del GnRH quando vengono utilizzati per sopprimere la pubertà. Abbiamo risposto con 8 raccomandazioni. Inizialmente che venga imposto un divieto a tempo indeterminato fino a quando le nostre 3 strutture raccomandate non saranno in grado di supportare la prescrizione sicura nel Regno Unito, con una prima data di revisione del 2027. Il divieto a tempo indeterminato è nell’interesse di una significativa lista d’attesa per i servizi specializzati in genere nel Regno Unito. Nel prendere questa decisione, il CHM ha considerato la sicurezza, effettiva e potenziale, e anche i rischi per i bambini e i giovani associati all’accesso attraverso percorsi alternativi“.
Ci sono però già delle falle nel sistema
Anche qui c’è poco da dire. Il divieto ai bloccanti della pubertà è stato posto secondo diverse raccomandazioni sanitarie. Di sicuro non sono un esperto di medicina, non posso entrare nel merito. Però c’è altro da dire al riguardo. Il Regno Unito non è estremamente rinomato per le sue politiche riguardanti l’identità di genere. Molto spesso si sente parlare di liste di attesa infinite, accesso ostacolato e così via. Se veramente si stesse parlando seriamente della richiesta di accesso forse non si sarebbe giunti a questa conclusione. Perché bloccare alternative che possono potenzialmente aiutare i giovanissimi a capirsi non credo sia la strada sicura. Si potrebbe anche ricorrere al cercarli altrove pur di quietare un malessere fisico e psicologico.
Un’altra voce sui bloccanti della pubertà
Adesso un piccolo spazio per la dottoressa Hilary Cass, autrice della revisione indipendente dei servizi di identità di genere per bambini e giovani: “I bloccanti della pubertà sono farmaci potenti con benefici non provati e rischi significativi, ed è per questo che ho raccomandato che dovrebbero essere prescritti solo dopo una valutazione multidisciplinare e all’interno di un protocollo di ricerca. Sostengo la decisione del governo di continuare le restrizioni sulla dispensazione di bloccanti della pubertà per la disforia di genere al di fuori del NHS dove queste garanzie essenziali non vengono fornite“. E anche su questo non ci piove. Sempre però lo stesso appunto: quando si farà della vera ricerca sui benefici? Perché subito si va a cercare la tragedia in una pratica che potrebbe essere invece salvavita?
Ultimo intervento di un esperto
Sentiamo adesso James Palmer, direttore medico del NHS per i servizi specializzati: “Le revisioni delle prove di NICE e NHS England, supportate dal dottor Cass, hanno chiaramente dimostrato che non ci sono prove sufficienti per sostenere la sicurezza o l’efficacia clinica dei bloccanti della pubertà per il trattamento della disforia o dell’incongruenza di genere, motivo per cui l’NHS ha deciso che non sarebbero più offerti abitualmente a bambini e giovani. Accogliamo con favore la decisione del governo di vietare ulteriormente l’accesso attraverso i prescrittori privati, che chiude una scappatoia che rappresentava un rischio per la sicurezza dei bambini e dei giovani. Ma questo sarà un momento difficile per i giovani e le loro famiglie che sono colpite, quindi stiamo estendendo un’offerta di sostegno mirato a chiunque sia coinvolto dall’ordine di divieto nei servizi di salute mentale locali“.
Il mio ragionamento sul divieto ai bloccanti della pubertà
Quindi, ricapitoliamo. Sapete che questa decisione colpirà bambini e giovanissimi che ne stavano usufruendo o erano sul punto. Siete a conoscenza anche del fatto che potrebbe destabilizzarli psicologicamente, che potrebbe avere degli effetti seri. E quindi, di conseguenza, istituite sostegni nei centri di salute mentale del Paese. La leggete anche l’ironia in queste dichiarazioni? Volete proteggere i bambini e i giovanissimi… menando la loro sicurezza attuale? Ponendoli davanti ad una scelta difficile, sofferta, che cambierà la loro vita? E quando subiranno gli effetti inevitabili della pubertà da loro messa in pausa? Chi andrà a sostenerli emotivamente e psicologicamente da questo danno? È questo il mio punto. Non fa bene pensarla solo in bianco e nero, quando il mondo è così inspiegabilmente grigio.
Almeno sembrerebbe essere partiti bene
L’unica cosa che dà sollievo in questa questione dei bloccanti della pubertà è che già ci si sta lavorando. A differenza di certi Paesi, di cui non farò il nome ma mi capirete, il Regno Unito almeno ci ragiona su. Infatti la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency e il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) lavoreranno in risposta alle raccomandazioni del CHM, compreso lo sviluppo di standard. Anche il governo stesso si è affiancato al NHS England per seguire le linee guida del Cass Review, speriamo con il giusto approccio. Per adesso possiamo dire che verranno istituiti 8 centri regionali nuovi per il supporto dei minori. 3 di questi sono già attivi per smaltire le liste di attesa, due ad Aprile e uno giusto questo Novembre.
Studieranno finalmente gli effetti dei bloccanti della pubertà?
Qua devo dire la notizia più importante. La Cass Review ha spinto sulla realizzazione di uno studio clinico per determinare l’efficacia dei bloccanti della pubertà a trattamento prolungato. Questo porterà il National Institute for Health and Care Research (NIHR) a lavorare a stretto contatto con l’NHS England per iniziare una sperimentazione clinica e mirare a reclutare i primi pazienti entro la primavera del 2025. Le cure quindi non si fermeranno del tutto, ma saranno parzialmente accessibili, il che è più confortante. L’ordine, in più, sembrerebbe vietare le erogazioni solo ai minori che non li assumevano già. Però è anche vero che vendita e fornitura nello Spazio economico europeo o in Svizzera è vietata per qualsiasi motivo a persone di età inferiore ai 18 anni.
Ecco come si comporta un Paese in disaccordo ma in supporto
Altro punto estremamente importante e non scontato. Per le persone il cui accesso ai bloccanti della pubertà potrebbe essere stato interrotto e non sono in lista d’attesa dei servizi di genere per bambini, NHS England offrirà un supporto mirato da parte dei servizi locali di salute mentale del NHS nel Regno Unito. In più, per i meno pratici, il National Referral Support Service si è reso disponibile per chiarire come il divieto si applichi alle loro circostante. Il servizio fornisce anche dettagli di organizzazioni che le persone possono contattare per aiuto e supporto. E non solo, il Consiglio farmaceutico sta assistendo anche i professionisti nel fornire informazioni, supporto e servizi a bambini e giovani con incongruenza di genere o disforia.
La questione sui bloccanti della pubertà sembrerebbe in buone mani. Spero di potermi fidare a lungo termine.
Aeden Russo
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