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Atlete trans* escluse dall’atletica, Arcigay chiede ripristino dei vecchi regolamenti

Esclusione atlete trans dall'atletica: Arcigay chiede ripristino vecchi regolamenti

Sembra ormai essere ufficiale: Le atlete trans sono state escluse dall’atletica. Lo sport, che dovrebbe sempre essere inteso come un momento di aggregazione e inclusione, si macchia ancora una volta di transfobia. Pare, infatti, che dal Primo Aprile (no, non era un pesce d’aprile) le atlete trans dell’atletica leggera scompariranno dalle competizioni. Un chiaro cambio di passo, nonostante da alcuni anni le varie discipline stavano andando verso una inclusione e apertura a nuove gare miste.

Gaypress.it è stato media partner dell’iniziativa di Arcigay Sport “Italia in Campo contro l’omofobia Awards 2022” proprio perché crede nella totale inclusione in ogni sport. Anche per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina 2026 stiamo lavorando, con una partnership, con la commissione della sopracitata associazione per combattere l’odio nelle discipline sportive e ad una maggiore inclusione di atlet* trans*. Purtroppo, però, spesso vengono sollevati muri che sembrano essere insuperabili. Infatti, già qualche settimana fa, vi avevamo riportato la decisione della FINA di escludere le atlete trans* nel nuoto.

Atlete trans escluse dall’atletica, Arcigay non ci sta e Piazzoni chiede che vengano ripristinati i vecchi regolamenti

Il segretario generale di Arcigay Gabriele Piazzoni ha chiesto, tramite una nota stampa sul sito della piattaforma, di ripristinare i vecchi regolamenti al fine di permette l’inclusione delle atlete trans nelle competizioni. Questo, dunque, non sarebbe un vero e proprio passo avanti per i diritti nello sport delle persone trans. È semplicemente una richiesta di non fare due passi indietro. Leggiamo insieme il comunicato stampa di Piazzoni.

Piazzoni di Arcigay: “La Fidal chieda il ripristino dei vecchi regolamenti”

 “Da oggi le atlete trans* dell’atletica leggera scompaiono dalle competizioni. Lo sport, che da anni andava verso una direzione chiara di inclusione e sviluppo di nuove gare miste, cioè aperte a uomini e donne, (a Tokyo 2020 fu inserita la staffetta 4×400 metri mista), si ferma e arretra senza una chiara e forte motivazione scientifica.

Una decisione sbagliata e lesiva delle atlete trans, basata su nessun dato fattuale, oltre che un pericoloso precedente per tutt* l* atlet* che si allenano da anni e poi nel giro di pochi giorni si vedono cambiare i regolamenti prima di una gara. La Federazione mondiale di Atletica leggera (World Athletics) ha deciso di cambiare le regole per le atlete trans*, inserendo delle norme così stringenti che di fatto impediscono a tutte le atlete trans* attualmente in carriera di poter partecipare alle gare.

Queste nuove regole sostituiscono le precedenti, cioè non basta avere i parametri degli ormoni dentro certi limiti (2,5 nmol/L per 24 mesi) prima di una competizione, ma da oggi è obbligatorio dimostrare che la fase iniziale di transizione sia avvenuta prima dell’età puberale della persona. Percorso che è pressoché impraticabile nel nostro Paese e totalmente inaccessibile alle atlete di oggi. I regolamenti validi fino a ieri erano funzionali e corretti, perché basati su anni di analisi delle federazioni sulla questione ormoni e soprattutto davano un percorso chiaro da intraprendere alle atlete trans* fatto di controlli e monitoraggi tali per cui le atlete gareggiavano nella categoria femminile senza presenza di vantaggi di performance.

In particolare, va riconosciuta alla  Federazione Italiana Atletica Leggera (Fidal) un’attenzione importante e concreta nei confronti delle atlete trans*. Tuttavia, il nuovo regolamento internazionale fa piazza pulita di tutto questo. Chiediamo pertanto alla Fidal e al Coni di sollevare immediatamente la questione a livello internazionale, per riportare i vecchi regolamenti e permettere alle atlete trans* di gareggiare ed essere formate rispetto a quanto i vecchi regolamenti, che rivogliamo vigenti, stabilivano sulla loro carriera agonistica.”

 

Fonte notizia e immagine copertina: Aricgay.it

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