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“Gay Raus”, scritta omofoba sotto casa di coniugi gay: la posizione dei condomini

Scritta omofoba a Settimo Milanese in provincia di Milano sotto casa di coppia gay

Scritta omofoba sotto casa di coniugi gay a Settimo Milanese in provincia di Milano. “Gay Raus” è ciò che ha deciso di scrivere qualche ignoto a lato del citofono della palazzina in cui vivono Fabio Capelletti e Matteo Spini. La coppia LGBT+ risiede lì da anni e questo gesto è sembrato un chiaro messaggio circa la loro presenza nel quartiere.

Un fatto grave che sembra a tutti gli effetti un gesto intimidatorio indirizzato alla coppia in questione. Fabio e Matteo hanno segnalato subito, a chi di competenza, la scritta omofoba che si sono trovati sotto casa in Via Gramsci 15. L’unione fa la forza, recita un famoso detto, è in questo ennesimo episodio di omofobia è proprio quello che è accaduto.

I vicini di casa di Capelletti e Spini, infatti, hanno scritto una lettera, firmata da tutti i condomini, e l’hanno indirizzata ai rappresentati delle Istituzioni e ai vertici delle forze dell’ordine locali. Una netta presa di posizione da parte del condominio e un modo per denunciare con forza quanto accaduto.

Scritta omofoba a Settimo Milanese in provincia di Milano sotto casa di coppia gay: la lettera scritta dal condominio per sostenere i coniugi

La scritta omofoba in provincia di Milano, per l’esattezza a Settimo Milanese, ai danni dei coniugi gay è l’ennesimo attacco omofobo alla comunità LGBT+. In questo caso, però, Fabio Capelletti e Matteo Spini non si sono trovati a lottare da soli. Tutti i condomini hanno deciso di scrivere una lettera agli organi locali competenti, prendendo una posizione netta contro l’omofobia.

Il contenuto della lettera scritta dai condomini

“(…) Questa scritta antigay di stampo razzista, accompagnata da una croce celtica, che costituisce una delle prove più vistose della identificazione fra gruppi su base neonazista e che racchiude la loro matrice culturale, è comparsa nella notte del 17 febbraio accanto ai citofoni del civico 15 di via Gramsci. All’indirizzo summenzionato abitano, facendo parte della nostra comunità che amiamo definire una grande famiglia, due cittadini gay dei quali ci onoriamo di essere amici.

In Italia subiscono, oltre a un pregiudizio diffuso, anche la sottovalutazione costante di quella vera e propria minaccia sociale che è l’omofobia. Siamo nella situazione in cui, come noto, loro sono uno dei soggetti maggiormente colpiti da atteggiamenti di razzismo. Per questi motivi richiediamo una risposta forte da parte delle istituzioni esprimendo la più viva preoccupazione per il gravissimo accaduto.

Sono segnali da non sottovalutare perché mettono in discussione alcuni dei diritti fondamentali garantiti dalla costituzione. Questa scritta posta sul muro, dove abitano tutte degnissime persone, è un segnale gravissimo, anche perché ricorda tempi assai bui della nostra storia che tutti vorremmo non vedersi più ripetere. Speriamo vivamente che da parte delle istituzioni giungano segnali chiari e inequivocabili di condanna dell’episodio e di presa di distanza da questi personaggi locali di ideologia neofascista che ad oggi purtroppo riscontriamo ancora in Italia.

Attendendo parole e segni concreti di attenzione da parte del Sindaco e delle autorità giudiziarie, daremo nel frattempo il più ampio risalto al fatto increscioso con tutti i mezzi a nostra disposizione affinché la cittadinanza tutta abbia a riflettere e condividere la nostra preoccupazione (…)”

Scritta omofoba in provincia di Milano: le parole della sindaca Santagostino

Non si sono fatte attendere le parole della sindaca Santagostino sulla vicenda che ha coinvolto i coniugi gay Fabio Capelletti e Matteo Spini. Anche la prima cittadina di Settimo Milanese, infatti, ha condannato la vicenda.

“(…) Qualunque pensiero, qualunque azione omofoba va combattuta. Quando si calpesta un diritto, quando non si vuole riconoscere la stessa dignità, gli stessi diritti, lo stesso rispetto a chi sta attorno a noi non si può rimanere in silenzio. Va denunciata qualsiasi azione omofoba. Conosco i ragazzi, mi hanno aggiornato subito dell’accaduto e di quanto successo il giorno dopo, ovvero l’immediata cancellazione della scritta. I cittadini devono sapere che le Istituzioni ci sono e sono al loro fianco nella lotta contro l’omofobia (…)”

Una presa di posizione netta quella di Santagostino e che fa piacere a tutta la comunità LGBT+. Aspettiamo che anche il Governo prenda posizione contro l’omofobia e che la sanzioni a dovere. Purtroppo, però, ci sembra evidente che il ‘Governo dei migliori’ ha una posizione diametralmente opposta.

 

Fonte: PrimaMilanoOvest