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Matrimonio gay in Tunisia: si al riconoscimento tra l’unione di persone dello stesso sesso. Anzi…no!

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Il matrimonio gay in Tunisia non possono essere celebrato e, a quanto pare, non è previsto nemmeno il riconoscimento per quelli avvenuti all’estero.

In Tunisia l’atto omosessuale maschile (liwat) e femminile (mousahaqa) viene punito con il carcere.
In questo stato, infatti, se hai attrazione verso il tuo stesso sesso puoi essere recluso in prigione fino ad un massimo di tre anni.
Decine, purtroppo, sono le persone che ogni anno vengono condannate solamente perché gay.

Nonostante questa legge troglodita, la Tunisia, ha scritto la storia tra i paesi Arabi e Musulmani.
Qualche giorno fa, come viene riportato dal noto magazine “IlPuntoH.com“, lo stato sembra aver riconosciuto per la prima volta un matrimonio tra due uomini.
La coppia, un francese di 31 anni e un tunisino con residenza in Francia, sembrerebbe si sia vista riconoscere in automatico la propria unione avvenuta nello stato transalpino anche nel paese magherebino.

Una notizia unica e storica per la Tunisia e il popolo LGBTQ+ di tutto il mondo.

Matrimonio gay in Tunisia:
prima si e poi no al riconoscimento dell’unione tra coppie dello stesso sesso

Matrimonio-gay-Tunisia-riconosciuto-dallo-stato-ma-si-è-trattato-di-un-erroreIl matrimonio gay in Tunisia non può essere celebrato e lo stato ritratta pure il suo “si” sul riconoscimento di unioni tra persone dello stesso sesso avvenute all’estero.

La storica notizia divulgata nel giorno d’inizio del Ramadan e diventata virale tra il popolo LGBTQ+, ha innescato un accesissimo dibattito tra le alte sfere religiose ed estremiste del paese.
E chi se ne frega…che discutessero! Finalmente possiamo essere felici per questa significativa svolta in un paese Arabo e Musulmano!
Mi sa che dobbiamo frenare l’entusiasmo, perché non è così.
Il Ministro tunisino Zitou, infatti, pere abbia represso gli entusiasmi smentendo l’accaduto.

Come viene riportato sempre dal noto magazine “IlPuntoH.com“, infatti, Zitou ha precisato che si è trattato di un errore commesso dal Comune di Tunisi e che è stato rapidamente rettificato.
La legge francese, nello specifico, non consente il riconoscimento del matrimonio omosessuale da parte dei paesi del Maghreb.
Non siamo sorpresi sul dietro front della Tunisia in merito alle coppie gay e al mondo LGTQ+ in generale.
Il presidente
Kaïs Saïed, ad esempio, si oppone alla depenalizzazione dell’omosessualità.
Il suo primo Ministro Elyes Fakhfakh, invece, ha mostrato qualche timido segno amichevole nei confronti dei diritti LGBTQ+.
Poca roba insomma e quindi…come poter essere sorpresi?!

Nonostante la bella notizia di due persone che si amano, non possiamo sorridere a pieno.
L’evento che poteva segnare una grande svolta non è arrivato e noi, nel nostro piccolo, non possiamo far altro che continuare a lottare per combattere l’ipocrisia e abbattere il muro di omofobia, odio e ignoranza.

 

Simone D’Avolio