Dal 2015, il social più famoso al mondo ti aiuta a gestire meglio le interazioni (virtuali) col tuo neo ex. Puoi scegliere di bloccarlo o di non seguirlo pur mantenendo “l’amicizia”. Anche se forse finirai per spiarlo comunque. Ma aiuta a superare il dolore della rottura?
Da qualche anno, quando cambi lo status da “fidanzato ufficialmente con” o “in una relazione con” a “single”, Facebook ti propone una serie di misure da adottare nei confronti del tuo nuovo ex. Puoi scegliere di bloccarlo oppure di limitare il numero dei suoi post a te visibili. Puoi eliminare vecchi tag e ignorare il suo status qualora dovesse iniziare una nuova relazione con qualcun altro. Ma qual è la scelta migliore?
Da uno studio sul tema sono emerse interessanti curiosità. Rispetto a quelli che scelgono di bloccarsi a vicenda, gli ex che restano “amici” sui social vivono in linea di massima sentimenti meno piacevoli (nostalgia, gelosia, malinconia, calo della libido) più spesso. Questo tendenzialmente accade a chi, incapace di accettare la rottura, cede alla tentazione di spiare l’ex.
Tuttavia, dallo studio emerge anche che gli ex che scelgono di bloccarsi a vicenda spesso cadono in una trappola da cui è difficile uscire: l’idealizzazione dell’altro e della sua nuova vita da single. Non avendo modo di vedere né sapere nulla della vita dell’ex, si fatica a farlo scendere dal piedistallo e a riportarlo alla sua dimensione oggettiva di persona in carne e ossa, con i propri pregi e difetti, e la sua routine.
Quindi? Meglio bloccare o stalkerare? Le conclusioni dell’indagine ci dicono che chi tende a spiare la vita dell’ex sui social impiega più tempo a superare il lutto della fine della relazione. Eppure, sembrerebbe ne venga fuori meglio di chi invece taglia definitivamente i ponti. Quel che è certo è che non esiste una regola universalmente valida. Ognuno sa cosa è meglio e più giusto per sé. Tuttavia, un periodo di separazione totale – reale e virtuale – di certo male non fa. Anzi.
Anche quando una relazione si chiude bene, “bloccarsi” a vicenda per un po’ concede il giusto spazio al lutto che è sano vivere alla fine di un rapporto. Il dolore che non ci concediamo di piangere si calcifica nell’anima, rendendoci persone tristi nel profondo. Ovviamente non vale solo per le storie che si chiudono. Ogni tanto dovremmo tutti ricordarci di disconnetterci da ciò che, per un motivo o per un altro, non ci appartiene più. Avremmo così modo di riconnetterci a noi stessi prima di iniziare nuove connessioni.
Alessandro Cozzolino, life coach