
Come ben sappiamo il nostro “bel” paese non è nuovo ad episodi di omotransfobia (online e non). Qualche volta, per fortuna, il colpevole viene condannato.
È il caso di Maria Concetta Nicolai (82 anni) , antropologa e storica abruzzese, condannata a sei mesi di reclusione e 5000 euro di risarcimento (pena poi limitata solo al risarcimento entro un anno) dopo aver continuato a scrivere frasi volgari e offensive nei confronti di un 38enne, suo vicino di casa, di Spoltore (Pescara), alludendo anche al suo orientamento sessuali.
Frasi pubblicate sui social del tipo: “imbecille morto di fame, fallito nella vita sociale e persino nell’identità sessuale. Necessario rinchiuderlo nel ghetto a cui lo condanna la sua diversità fisica e mentale“. La signora, in realtà, non è nuova a questi atteggiamenti. Infatti, nel settembre 2022 era stata condannata per una pena analoga. Insomma, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Conclusioni sulla vicenda dell’antropologa di Pescara condannate per omofobia
Volevo rassicurare la signora Nicolai che non è necessario essere rinchiusi nel ghetto per essere condannati: ci basta vivere in Italia, non si preoccupi! Ci basta vivere e sentire persone come lei che sono rimaste a dire frasi del tipo “quando c’era lui si stava meglio”. Grazie a persone come lei viviamo in un Paese che ci condanna mascherato dal perbenismo, dando colpa alla cultura “woke” o alla teoria gender (che non esiste). Grazie a voi e a persone come lei che ancora una volta mettete a freno il nostro entusiasmo. Entusiasmo nel caso in cui qualcuno pensasse (magari per sbaglio) di darci qualche diritto in più. Troppi diritti fanno male alla testa, meglio le allucinazioni.
Raph
Fonte immagine copertina: IlCentro