Tre colori, cinque strisce e una bandiera, la bandiera transgender! Proseguiamo in questo appuntamento per spiegarvi che cosa si cela dietro alla bandiera transgender, tra storia e significati.
Il significato del termine transgender
“Transgender” in realtà è un termine ombrello che indica tutte quelle persone che non si identificano nel genere assegnato alla nascita.
Potrebbero identificarsi in un genere opposto a quello di nascita, come ad esempio una persona nata femmina ma che si identifica come uomo.
Ma allo stesso tempo fanno parte dell’ombrello anche tutte quelle persone che non si identificano né nel genere maschile né nel genere femminile. Parliamo quindi di persone non binarie, proprio perché non rientrano nel “binario” uomo-donna.
Transgender non significa necessariamente che la persona sta “transizionando”. “Trans” deriva dal latino e vuol dire “al di là”. Una persona transgender è quindi “al di là del genere” assegnato alla nascita, indipendentemente dalla sua transizione.
La creatrice della bandiera transgender
La bandiera è opera di Monica Helms, attivista transgender e veterana della marina degli Stati Uniti. Appare per la prima volta al Pride di Phoenix, in Arizona, nel 2000 e da allora è diventata il simbolo principale della comunità transgender e si è diffusa in tutto il mondo.
Tanto che ormai anche nelle versioni più moderne della bandiera rainbow, che prevedono di integrare la bandiera transgender al suo interno, viene sempre presa la bandiera di Monica Helms per rappresentare la comunità trans.
Il significato della bandiera
Come anticipato all’inizio, la bandiera prevede un totale di cinque strisce, di tre colori diversi: azzurro, rosa e bianco.
L’azzurro è stato inserito in quanto è il colore tradizionalmente associato agli uomini e il rosa alle donne.
Il bianco invece include le persone in transizione, le persone non binarie (che non si identificano né nel genere maschile né in quello femminile), ma anche le persone intersessuali. Quest’ultime sono persone che sono nate con caratteristiche biologiche che non corrispondono strettamente al modello “maschio o femmina”.
Ad esempio una persona con genitali “tipicamente” femminili ma dei livelli ormonali “tipicamente” maschili.
Come vedremo più avanti c’è anche una bandiera specifica per le persone intersessuali, ma la creatrice della bandiera transgender ha deciso di includerle al suo interno, anche se tecnicamente non farebbero parte dell’ombrello transgender.
La bandiera è perfettamente simmetrica in modo tale che, qualsiasi sia il verso in cui la si legga, sarà sempre corretta.
Per onor di cronaca esistono anche altre versioni della bandiera transgender, ma in questo articolo abbiamo deciso di focalizzarci su quella che è maggiormente in uso e che più facilmente potreste vedere ad un Pride.
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