Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ecco come è nata e i temi per questo 2020.
È dal 1979 che le Nazioni Unite si impegnano nell’impresa di sradicare la violenza sistematica compiuta su donne, ragazze e bambine. In questa data veniva firmata, da 99 Paesi, la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna. Questa iniziativa, però, non è bastata a portare una significativa riduzione dell’oppressione femminile.
Ci sono stati ulteriori tentativi fino a quando, nel 1999 (ma ufficialmente ad inizio 2000), tramite l’adozione della risoluzione numero 54/134, si istituisce il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. In questo giorno vengono invitati governi e ONG a mettere in atto dei progetti per la sensibilizzazione delle persone sul problema della violenza di genere.
Il colore scelto per questa commemorazione è l’arancione.
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: perché proprio il 25 novembre?
Come ci spiega il sito delle Nazioni Unite, la Giornata veniva già celebrata in maniera ufficiosa dal 1981. Il venticinque novembre di quell’anno, infatti, si tenne il primo Incontro Femminista latino-americano.
La data fu scelta per commemorare la morte delle sorelle Mirabal. Le due donne furono fatte uccidere il 25 novembre 1960 dal dittatore dominicano Rafael Trujillo perché dissidenti politiche. L’unico lato positivo di questa orribile storia, se lo vogliamo trovare, è che l’assassinio delle donne (la più giovane aveva 25 anni), fu uno dei fattori scatenanti che portarono all’omicidio di Trujillo stesso.
Il tema di quest’anno
Orange the World: Fund, Respond, Prevent,Collect! Questo è lo slogan scelto per quest’anno.
L’emergenza sanitaria, la crisi economica che ne è derivata e il lockdown forzato hanno portato ad un impennata di casi di violenza domestica e un calo drastico di donne nel mondo del lavoro. Senza tenere conto, inoltre, delle difficoltà nel programmare un’interruzione volontaria di gravidanza o la mancanza di linee guida per i medici su come operare su una persona incinta risultata positiva al virus. Questa situazione viene definita la Shadow Pandemic.
Le Nazioni Unite, quest’anno più che mai, richiedono che i governi del mondo si impegnino nella destinazione di fondi per assicurare servizi essenziali. Un modo per aiutare le sopravvissute alle violenze, i progetti di prevenzione e per la raccolta dei dati sul fenomeno per migliorare gli enti salvavita dedicati a donne e ragazze.
Quest’anno, la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, sarà solo la prima di 16 appuntamenti che culmineranno il 10 dicembre. Data non scelta a caso, visto che proprio quel giorno sarà la Giornata Mondiale dei Diritti Umani.
In Italia diverse città ed associazioni stanno organizzando delle iniziative di sensibilizzazione, anche nelle scuole.
Ricordiamo a chiunque si trovi in una situazione di violenza, di contattare la helpline al numero 1522 per ricevere informazioni sui servizi territoriali e per le emergenze contattare il 112.
Rachele Vanucci
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