JK Rowling e il murale “spaziale” di Glastonbury: quando la satira prende il volo

JK Rowling e il murale “spaziale” di Glastonbury: quando la satira prende il volo. Nonostante l’evidente e forte critica alla sua posizione politica e sociale, la scrittrice ribatte a tono, capovolgendo la situazione a suo favore. Ma come? Vediamolo insieme.

JK Rowling al centro di un murale ironico a Glastonbury

La JK Rowling campeggia gigante in tuta arancione al Festival di Glastonbury. Ma non è la scrittrice che stringe la penna di Harry Potter. Diventa invece un’icona pop trasformata in bersaglio satirico. A firmare l’opera è il collettivo britannico LedByDonkeys, noto per le sue installazioni politiche a effetto. Sul maxi-cartellone collocato nell’area Block9 si vede una fila di miliardari, celebrità e leader mondiali. Da Elon Musk a Donald Trump, da Vladimir Putin a Jeff Bezos. Tutti in tuta, che ricorda insieme una divisa carceraria e una spaziale, diretti verso un razzo pronto a decollare. L’idea, spiegano gli autori, è semplice: “I tech-bros vogliono andare su Marte? Bene, spediamoli noi mentre festeggiamo qui sulla Terra“. In mezzo alla fila appare JK Rowling, ritratta con sigaro in bocca. Testimone di quanto il suo profilo pubblico, soprattutto dopo le controverse posizioni sul genere, resti terreno fertile per la caricatura.

Quando la satira incontra i giganti della tecnologia e della politica

Il pannello satirico non risparmia nessuno: fra le tute arancioni sfilano Elon Musk, Nigel Farage, Benjamin Netanyahu, il principe Andrea e persino Sir Keir Starmer. Accanto al razzo campeggia una Tesla schiacciata da un carro armato e ribattezzata con la targa «fascism», ricordo scenografico dell’azione di Ken Turner, veterano novantottenne della Seconda guerra mondiale che l’ha appiattita qualche settimana faLedByDonkeys spiega al Guardian che l’obiettivo è criticare l’idea messianica di colonizzare Marte: “Suggerisce che la Terra sia sacrificabile, quando in realtà è l’unico luogo dove l’umanità può prosperare“. L’opera, quindi, usa volti noti come Musk e Bezos per denunciare l’ecologismo di facciata dei super ricchi, ma coinvolge anche personalità divisive come la creatrice di Harry Potter per amplificare la portata virale del messaggio.

JK Rowling risponde con ironia: la reazione social che smonta l’offesa

La menzione diretta di JK Rowling ha acceso subito i social. La giornalista femminista Julie Bindel, da sempre sua alleata, ha postato la foto del murale su X (ex Twitter) esclamando: “@jk_rowling è da tempo un’icona lesbica, ma così sale di livello!“. La replica dell’autrice è stata fulminea e spiazzante: “Sono confusa. Dovrei offendermi? È la prima volta in cui sembro così figa in vita mia“, ha scherzato Rowling. La community ha colto la palla al balzo: “Nuova immagine profilo subito“, scrive un’utente; “Vibrazioni slay!“, aggiunge un’altra; qualcuno si limita a un eloquente “Epico!“. L’episodio dimostra come la capacità di JK Rowling di rovesciare l’ironia a proprio favore resti intatta, nonostante le critiche per le sue posizioni su questioni trans. La fumata di sigaro davanti alla navetta spaziale diventa quindi meme, riappropriazione e, paradossalmente, rilancio di una figura già polarizzante.

Perché l’installazione di Led?By?Donkeys ci fa riflettere sul futuro del pianeta

Oltre all’effetto wow, l’installazione solleva interrogativi seri: se i miliardari puntano a Marte, cosa ne sarà della Terra? LedByDonkeys insinua che i super ricchi, compresa – nel gioco satirico – la stessa JK Rowling, possano permettersi di abbandonare un pianeta “usa e getta”, lasciando gli altri a raccogliere i cocci della crisi climatica. Il paradosso dell’opera sta nel trasformare il desiderio di evasione in condanna etica: non un invito alla fuga, ma un monito a occuparsi della casa comune. Nella festa arcobaleno di Glastonbury, dove la comunità LGBTQIA+ trova da sempre spazi di espressione libera, il murale ricorda che la lotta per il pianeta è intrecciata a quella per i diritti sociali: nessuno si salva da sol*, nemmeno chi, come JK Rowling, può permettersi un biglietto per lo spazio – anche solo su un poster.

JK Rowling e la realtà ignorata: la violenza contro le persone trans è reale

La recente aggressione subita da Jaylin Ye, attrice e icona LGBTQIA+, getta una luce cruda e ineludibile sulla quotidianità di molte persone transgender nel Regno Unito. Giovedì scorso, vicino alla stazione di Balham, Jaylin è stata attaccata con ferocia da due sconosciuti, un uomo e una donna, solo per il fatto di esistere. È stata trascinata, picchiata e pestata, umiliata, mentre uno degli aggressori le urlava: “You fucking tranny”, l’equivalente di “schifosa trans“. Nella sua testimonianza, Jaylin ha raccontato di aver perso sangue, oggetti personali e ciocche di capelli, ma mai la forza di definirsi una sopravvissuta. Questo episodio non è un’eccezione, ma una dimostrazione dolorosa di quanto sia pericolosa la vita di una persona trans oggi nel Regno Unito, ma non solo.

Un pericolo reale che viene costantemente negato

Ed è proprio qui che le dichiarazioni e la narrativa di figure come JK Rowling assumono un peso specifico. La sua costante attenzione nel voler “proteggere le vere donne” dalle persone transgender – senza mai ascoltare davvero chi vive queste esperienze – si sgretola di fronte a storie come quella di Jaylin. Non sono le donne cis a dover essere protette dalle persone trans, ma le persone trans a dover essere protette da una società che continua a legittimare la violenza con retoriche tossiche e infondate. Proteggere le “dolls”, come dice lei, significa essere alleati veri. Significa smettere di dare credito a narrazioni che alimentano paura e isolamento, e iniziare a vedere le persone trans per quello che sono: esseri umani che meritano sicurezza, amore e rispetto.

Essere transgender in questo periodo storico significa rimanere costantemente in allerta. Mentre personalità come JK Rowling gioiscono della cancellazione dei nostri diritti. Sigaro alla mano e drink da sorseggiare. Notate anche voi cosa c’è che non va?

Aeden Russo

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