
L’originalità e la spontaneità di Lucio Corsi lo hanno premiato. Cantante di Grosseto, secondo posto al Festival di Sanremo e futuro partecipante all’Eurovision dopo la rinuncia di Olly, ha conquistato il cuore di migliaia di italiani con la sua semplicità.
Lucio Corsi, infatti, durante le serate del festival girava a piedi per le vie di Sanremo, suonava la chitarra in conferenza stampa e si presentava sul palco con i suoi soliti abiti da concerto, senza uno stylist e con i sacchetti delle patatine usati come spalline. Tutto senza fronzoli con l’unico obiettivo di rimanere se stesso. Proprio per questo le associazioni Sanremo.M.I.A., Arcigay Imperia e Agedo Genova, che quest’anno hanno istituito il premio, hanno deciso di riconoscere a Lucio Corsi questo premio.
Secondo il comunicato della vittoria: “Lucio Corsi (…) osa un testo che spazza via gli stereotipi di genere, e non solo, con la forza della delicatezza; si presenta sul palco per la premiazione con una meravigliosa sciarpa arcobaleno che ricorda quelle fatte dalla nonna e, dopo la proclamazione del vincitore, che lo vede secondo sul podio, festeggia e abbraccia il commosso Olly con genuino trasporto, senza neanche una smorfia di fastidio per la mancata vittoria (…) In un contesto dove spesso il bisogno di emergere la fa da padrone nel suo essere semplicemente se stesso appare l’essenza della Queerness».
Che cos’è il premio Queer?
Il Premio Queer è stato creato quest’anno per riportare l’attenzione sui diritti e i valori della comunità LGBT+ durante il Festival. Si tratta di «un riconoscimento speciale assegnato in modo autonomo all’artista che più si distingue per il suo impegno a favore della comunità LGBT+, sul palco o fuori». Quest’anno, a selezionare il vincitore è stata una giuria composta dal duo drag Karma B, dal vicesindaco di Sanremo Fulvio Fellegara, da Brasilaura, vincitrice di Miss Trans Global 2025, dal rapper genovese SamuELLE Dughetti, da Pierluca Viani per M.I.A. Arcigay Imperia e da Sonia Grasso e Jo Moro per Agedo Genova.
Oltre al primo premio, la giuria ha assegnato anche altri riconoscimenti, come quello di «Icona futura» a Maria Tomba e quello per il miglior «Messaggio queer» a Simon Le Bon dei Duran Duran che ha urlato sul palco dell’Ariston «We got you LGBTQ» ossia, «Siamo con voi, LGBTQ». La menzione per le «Canzoni da ballare al Pride» è andata a “Tu con chi fai l’amore” dei The Kolors e a” Chiamo io chiami tu” di Gaia mentre quella come miglior «Video queer» a Elodie.
Raph