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Vacanze in Albania: È una meta friendly?

Spopolano in questo periodo foto e video sui social di persone che, attirate dai prezzi più abbordabili, hanno deciso di trascorrere le vacanze in Albania. La domanda che purtroppo noi persone queer dobbiamo farci però è anche: sì, chiaro che i prezzi sono più bassi, ma è sicuro per noi? È una meta abbastanza LGBT+ friendly?

Diritti LGBT+: la situazione nel Paese

Partiamo con il dire che a livello di diritti per le persone LGBT+ l’Albania non è messa molto diversamente dall’Italia. Secondo l’ILGA, che ogni anno crea la Rainbow Europe basata sulla situazione dei diritti LGBT+ dei vari Paesi, l’Albania è al 28esimo posto su 49 in Europa, mentre l’Italia è al 34esimo.

In particolare, possiede leggi che tutelano contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale, l’identità di genere e le caratteristiche sessuali in diversi campi (oltre a quello lavorativo, che è presente anche in Italia, anche quello dell’istruzione e dell’accesso a beni e servizi). Non possiede leggi che riconoscano il cambio di genere delle persone transgender a livello legale o le unioni civili, ma in compenso ci sono delle leggi contro i crimi d’odio per le persone LGBT+, che in Italia invece mancano.

In generale quindi, anche se in una posizione complessivamente più avanti dell’Italia, l’Albania offre più tutele su alcuni aspetti, ma molti meno diritti su altri fronti.

Ma l’opinione pubblica?

Noi però vogliamo trascorrere le vacanze in Albania e, dal punto di vista pratico, oltre ai diritti che sono o meno riconosciuti interessa soprattutto cosa ne pensa l’opinione pubblica. Concretamente, il mio vicino di ombrellone o il titolare del ristorante in cui andrei a mangiare, quanto sono omobitransfobici? La risposta ce la da l’Equaldex sulla base di una serie di sondaggi che sono stati fatti.

In particolare, la voce “opinione pubblica” per l’Albania è di solo 12 punti su 100, mentre per quanto riguarda l’Italia ben 60 punti su 100. Infatti per l’Equaldex l’Albania si posiziona al 97esimo posto della classifica mondiale, mentre l’Italia al 37esimo. Nel tempo la situazione è un po’ migliorata, ma in generale secondo un sondaggio effettuato in vari Paesi tra il 2020 e il 2022, in Albania:

  • 4 persone su 5 considerano l’omosessualità come un comportamento “non giustificabile”
  • 3 su 4 dicono che non vorrebbero avere un vicino di casa omosessuale
  • 7 su 10 pensano che le persone omosessuali non sarebbero dei bravi genitori quanto le coppie di sesso opposto

Per capirci, con le stesse domande del sondaggio, in Italia:

  • 1 persona su 5 considera l’omosessualità come un comportamento “non giustificabile”
  • 1 su 10 dice che non vorrebbe avere un vicino di casa omosessuale
  • 4 su 10 dicono che le persone omosessuali non sarebbero dei bravi genitori quanto le coppie di sesso opposto

Vacanze in Albania? Andare o non andare?

Sapendo questo, la domanda che una persona si pone è se andare o meno. Di sicuro l’Albania, rispetto a molti altri Paesi del mondo, non prevede il carcere o la pena di morte per le persone LGBT+. Ci sono sicuramente delle leggi che proteggono le persone LGBT+ da episodi di discriminazione e crimini d’odio, ma di fatto i sondaggi mostrano che l’opinione pubblica non è dalla parte delle persone queer. La scelta di andare o meno è personale, l’importante è farlo con consapevolezza.

Il consiglio è quindi di informarsi molto bene prima di partire, leggere nel dettaglio le esperienze anche personali delle persone che ci sono andate e magari anche capire che luoghi solitamente frequentano le persone queer che viaggiano in Albania. Informarsi non solo sul Paese ma anche sulle città in cui si vanno per capire meglio la situazione, perché può variare. In questo modo ci si può fare un’idea più approfondita, anche se è una meta ancora poco conosciuta dal turismo e quindi i materiali non sono molti, soprattutto se parliamo di quelli scritti in italiano.

Un altro consiglio è quello di informarsi nello specifico sulla struttura ricettiva in cui si vuole andare: è LGBT+ friendly? Ci sono dei siti che aiutano per queste ricerche, oppure in generale si possono leggere le recensioni per capire le esperienze, positive o negative, di chi c’è andato. Sarebbe bello vivere in un mondo dove non bisogna preoccuparsi di dove si viaggia per stare al sicuro, sfortunatamente noi persone queer non abbiamo ancora questo privilegio.