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Svizzera: omosessuali non più discriminati per donare il sangue

Un tassello importante per i diritti e contro le discriminazioni: gli uomini che fanno sesso con altri uomini in Svizzera non saranno più esclusi per 12 mesi prima di poter tornare a donare il sangue.

La questione

Purtroppo esistono ancora casi in cui gli uomini che fanno sesso con altri uomini abbiano regole diverse per quanto riguarda la donazione di sangue. La Svizzera era una di questi, così come lo sono anche altri Paesi che non ci aspetteremmo. Norvegia, Finlandia, Paesi Bassi, Islanda. In realtà, guardando anche solo in Europa, diversi Paesi oltre a quelli citati impongono regole diverse.

Ad esempio, c’è chi un’astinenza totale per un certo periodo, richiesta solo agli uomini che fanno sesso con altri uomini e non a tutte le altre persone. In Italia fortunatamente non è così e la valutazione sull’idoneità alla donazione viene fatta rispetto ai comportamenti a rischio e non l’orientamento sessuale. Di conseguenza, anche se una persona ha rapporti con altri uomini, non ha regole diverse rispetto ad una persona che ha rapporti con persone di sesso opposto.

Donare il sangue con le stesse regole

Sul principio che non esistono “categorie a rischio” ma “comportamenti a rischio”, anche la Svizzera ora non chiederà più agli uomini che hanno rapporti con altri uomini di astenersi dai rapporti sessuali per 12 mesi per donare il sangue. La legge che lo prevedeva era “solo” del 2017, perché prima di quell’anno non potevano nemmeno donare.

Seguiranno quindi le stesse regole di tutte le altre persone in Svizzera rispetto ai rapporti sessuali, ovvero non potranno donare tutte le persone che hanno:

  • rapporti sessuali con partner diversi o partner che si conoscono da meno di quattro mesi
  • rapporti sessuali con persone positive al test dell’HIV o affette da sifilide, epatite B o epatite C

Di conseguenza viene considerato solo il comportamento e non l’orientamento sessuale della persona. Anche in Italia il criterio sostanzialmente è simile:

  • se si ha l’abitudine a rapporti sessuali con più partner, o con partner occasionali o non abituali si è esclusi in maniera permanente dalla donazione
  • se si ha avuto un comportamento a rischio (rapporti con più partner, occasionali, oppure si è cambiato partner) occorre aspettare 4 mesi

Nota bene: queste sono le indicazioni di massima indicate sul sito Avis Reggio Emilia, ma invitiamo a consultare sempre il proprio centro trasfusionale e parlare direttamente con loro per esporre la propria situazione. Queste indicazioni non costituiscono un parere medico, la donazione è una cosa seria ed importante e non va presa alla leggera. Viene anche dato un modulo da compilare che va letto con cura e compilato con risposte sincere, per non mettere a rischio la salute vostra e di chi potrebbe ricevere il vostro sangue.

In conclusione

Il passo importante che ha fatto la Svizzera deve essere ancora fatto da molti Paesi, anche in Europa. L’HIV, l’Epatite, la Sifilide e tutte le infezioni sessualmente trasmissibili non hanno orientamento sessuale. La differenza non lo fa il genere/sesso della persona con cui vai a letto, ma i comportamenti che adotti. Una retorica che invece punta il dito contro l’orientamento ottiene un incremento della stigmatizzazione degli uomini che hanno rapporti con altri uomini.

Questo cosa significa? Che la stigmatizzazione mette a rischio la salute mentale di queste persone, portandole anche a proteggersi meno e a rischiare molto di più in diversi casi. Dall’altra parte portano tutte le altre persone a sentirsi “più al sicuro” e ad abbassare la guardia. A chi giova tutto ciò? A nessuno.

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