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Carrara, coppia gay insultata dal vicino di casa omofobo costretta a trasferirsi: DDL omotransfobia non tutela insulti a LGBT+

Omofobia In Toscana, più precisamente a Carrara, una coppia omosessuale si è dovuta trasferire di casa a causa di un vicino omofobo. Per diverso tempo, parrebbe più di un anno, questo uomo di punto in bianco ha deciso insultare gratuitamente i fidanzati solamente perché gay. Da come è stato raccontato direttamente da una delle due vittime alla stampa, inoltre, sembrerebbe che oltre agli insulti pesanti l’aggressore abbia anche minacciato di picchiare brutalmente i due ragazzi.

Prima di raccontarvi un po’ più nel dettaglio la triste ed ennesima vicenda omofoba, siamo qui a segnalarvi una cosa importante. Il DDL contro l’omotransfobia, così come è stato approvato alla Camera, non condanna gli insulti alla comunità LGBT+. L’articolo 4 (ex Art. 3), il famoso “salva idee”, permette alle persone di dire che gli LGBT+ sono malati mentali e inferiori in quanto tali. Non in ultimo, l’articolo 7 rende impossibile fare prevenzione contro l’omotransfobia nelle scuole.

Questo, sostanzialmente, significa che se uno dice “ricc*ione“, “fro*io” o altri disgustosi insulti ai danni delle persone LGBT+, non può essere punito o sanzionato. Attualmente, questo DDL agevola questi comportamenti e non è ammissibile. Queste parole scritte sopra, per altro, sono le stesse che per più di un anno la vittima 57enne e il suo compagno si sono dovuti sentir dire dal vicino di casa omofobo.

Vicino di casa omofobo: coppia gay vittima di omofobia a Carrara costretta a cambiare casa

Dopo l’ultima aggressione a sfondo omofobo avvenuta a Torino, siamo qui a scrivervi di nuovo di un altro caso di odio nei confronti della comunità LGBT+. Certo, di entità minore rispetto alle botte, ma sappiamo che le parole, a volte, fanno più male di uno schiaffo. Come viene riportato su ‘Il Tirreno‘ le vittime sono una coppia gay che ha dovuto cambiare casa a causa dei continui insulti da parte del vicino omofobo. Un episodio di omofobia a Carrara che ha voluto raccontare una delle vittime, il 57enne a cui maggiormente si rivolgeva il suo aguzzino.

“(…) Sei la vergogna del quartiere. Se dovesse risuccedere una cosa del genere ti tolgo dal mondo, non so come va a finire (…) – Sono rimasto impietrito – racconta il 57enne – ho ripensato alla sera prima. Il mio vicino era a giocare a carte con alcuni amici sul terrazzo, io e il mio compagno eravamo sul divano a guardare la televisione, una serata tranquilla, come una normalissima coppia (…)

Uscivo di casa e mi sentivo ripetere: dai finocc*io, è finito il circo? Mandrillo, fammelo un po’ di circo – continua – è andata avanti così per un anno e mezzo. Questo atteggiamento ha intimorito spesso il mio compagno, ha creato tensioni, mi ha fatto vivere un incubo (…) Ogni motivo era buono per scatenare una valanga di offese – ricorda – una volta stavo uscendo di casa con il monopattino, era maggio e volevo fare una passeggiata. Il mio vicino mi si è parato contro: “Sei un cretino, sei nato scemo. È il modo di sbattere il cancello? Ora vengo lì e ti spacco la testa (…)”

La soluzione è il DDL contro l’omotransfobia se viene modificato

Queste sono le parole che l’uomo ha dovuto sentirsi dire per un anno e mezzo. Vi state chiedendo se ha denunciato? Sì, lo ha fatto. Il caso, però, è stato subito archiviato perché, come scritto qualche paragrafo sopra, la legge attualmente non prevede l’aggravante dell’omofobia. Se passasse il DDL contro l’omotransfobia, come sottolineato in precedenza, non tutelerebbe comunque le persone LGBT+ che subiscono insulti. La proposta di rivedere questo Decreto è stata avanzata da diverse persone, enti e un partito, ovvero il Partito Gay – LGBT+, Solidale Ambientalista Liberale. Speriamo che venga modificato e migliorato prima di essere approvato, alla svelata, al Senato.

 

 

Simone D’Avolio