Il regolamento di Miss Italia dice che per iscriversi bisogna essere di sesso biologico femminile alla nascita, escludendo quindi le donne transgender.
A Miss Italia si iscrivono i ragazzi trans
Per protestare contro questo regolamento ormai molto datato e poco al passo con i tempi, che l’organizzazione stessa ha detto di non voler modificare, decine di ragazzi trans si stanno iscrivendo al concorso. Il sesso biologico alla nascita è quello femminile, no? Gli organizzatori dicono che ci sono alcune persone nate donne che hanno ora fisonomie maschili che si sono candidate, ma non stanno rispondendo ai loro contatti.
Dicono che non vorrebbero fosse una provocazione, CERTO che è una provocazione! State trattando le donne trans come donne di serie B e donne “non abbastanza donne” per un concorso di bellezza. Dove a quanto pare dovrebbe contare prima di tutto la bellezza e non cosa c’era scritto sui tuoi documenti alla nascita.
Miss Italia è solo parte del problema, non è il problema
Sia chiaro, i concorsi di bellezza nel 2023 potrebbero essere anche un pochino superati. Sarebbe bello concentrarsi su altro nella nostra società, rispetto alla pura e semplice bellezza e mettersi in competizione su questo. Le donne sono già sufficientemente in competizione tra loro per la bellezza, dato che è questo che chiede di fare la società patriarcale. Essere le più belle, essere più belle rispetto alle altre, perché sostanzialmente una sola caratteristica devono avere le donne nella nostra società per essere considerate: essere belle.
Gli uomini possono essere intraprendenti, intelligenti, brillanti, divertenti e anche belli qualche volta. Se sei una donna invece devi essere solo bella per la nostra società. Se dici cose intelligenti ma non sei abbastanza bella, diranno di te semplicemente che sei “brutta” o “inchiavabile”, spostando sempre l’attenzione sull’aspetto fisico rispetto alle altre qualità che emergono.
Quindi per ovvi motivi Miss Italia non la dobbiamo considerare come l’arena dove si lotta per la parità di genere i diritti delle minoranze. Per capirci meglio: non poter partecipare a Miss Italia non è IL PROBLEMA. Casomai è un sintomo del problema vero, cioè di una società ancora fortemente ostile alle persone transgender, che non riconosce le donne trans in quanto donne e lo manifesta in ogni aspetto, anche nei concorsi di bellezza che sono l’emblema della società patriarcale.
Fonte: Il corriere
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