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Medioevo 2.0: siamo tutti Padre Livio?

Epidemie e pandemie, fanatismi e guerre di religione, dogmi religiosi e scientisti, e il Medioevo 2.0 è bello che servito!

Da “Allah Akbar” alla fobia del musulmano con l’ossessione di farsi esplodere, dal coronavirus alla fobia del cinese (quindi untore) da prendere a sassate, è un attimo.
Il nuovo millennio, quello di “Odissea nello spazio” e della pace e benessere universale, è arrivato ormai da vent’anni, tuttavia le nostre aspettative sono state soppiantate da Instagram, dal binomio bombe e petrolio, coronavirus, kamikaze, e da orsi polari più magri di un ebreo ad Auschwitz.

La nascita del digitale ci ha proiettati in una nuova era, come accadde per l’età del ferro e con la scoperta del fuoco, tuttavia l’uomo resta inconsapevole e presuntuoso.

Ma non abbiate paura! Arrivano Mariana e Maria!

 

Ebbene sì! La veggente tanto cara a padre Livio di Radio Maria (già sospeso dall’ordine dei giornalisti per omofobia), col look da badante trasandata, a cui quotidianamente appare la Madonna, ci ha ammoniti. Maria, annoiata dal Paradiso, ha scelto lei: l’ennesima semianalfabeta con probabili turbe psichiatriche a cui affidare perle di saggezza e rivelazioni a cui non si può non credere: 10 su 10 Maria piange perchè la gente non crede in Gesù.

Messaggio del 2 Marzo 2020 rivolto al resto del Mondo attraverso la veggente Mirjana di Medjugorje (Tratto dal sito di Radio Maria).                                              

«Cari figli
il vostro amore puro e sincero attira il mio Cuore materno. La vostra fede e la confidenza nel Padre Celeste sono rose profumate che mi offrite: il bouquet di rose più bello, formato dalle vostre preghiere, da opere di misericordia e di carità.
Apostoli del mio amore, voi che cercate di seguire mio Figlio sinceramente e con cuore puro, voi che sinceramente lo amate, siate voi ad aiutare: siate un esempio per coloro che non hanno ancora conosciuto l’amore di mio Figlio.
Però, figli miei, non soltanto con le parole, ma anche con opere e sentimenti puri, mediante i quali glorificate il Padre Celeste. Apostoli del mio amore, è tempo di veglia ed a voi richiedo amore; di non giudicare nessuno, poiché il Padre Celeste giudicherà tutti.
Chiedo che voi amiate, che diffondiate la verità, poiché la verità è antica: essa non è nuova, essa è eterna, essa è la verità! Essa dà testimonianza dell’eternità di Dio. Portate la luce di mio Figlio e squarciate la tenebra che sempre più vuole afferrarvi.
Non abbiate paura: per la grazia e l’amore di mio Figlio, io sono con voi!
Vi ringrazio!».

A questo punto potremmo essere pervasi da ilarità, sgomento, senso di frustrazione, avvilimento, o potremmo crederci intellettivamente superiori.

Tuttavia, siamo certi di non peccare del loro stesso peccato?

“Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza ma l’illusione della conoscenza” Stephen Hawking

Come spiegare a chi è vittima dell’effetto “Dunning-Kruger” (quello che tende a sovrastimare le proprie competenze), che la sua non è conoscenza ma solo un’illusione della conoscenza?
Eppure, l’enorme disponibilità di sapere accessibile a tutti, come mai prima nella storia dell’uomo, ha generato il paradosso dell’illusione della conoscenza.

Fra i pensatori della nostra epoca, Feyerabend teorizza che nulla è incontrovertibile, neanche la scienza. Feyerabend è contro ogni barriera del pensiero logico sottintendendo che la scienza non è l’unico strumento per la conoscenza.
Il progresso va inseguito, non dobbiamo avere preconcetti o il pensiero creativo verrà inibito. Certo occorrono regole ma ciò non autorizza ad escludere a priori fatti che momentaneamente non riescono a giustificare una teoria. Lo stesso metodo scientifico consta di norme violate.
Pertanto occorre che lo scienziato si affidi alle norme ma anche alle contronorme.
La storia scientifica è piena di concezioni irrazionali, deviazioni, errori. La scienza è più intuitiva e irrazionale della sua immagine metodologica. Feyerabend propone di affiancare alla scienza la non scienza poiché lo strumento di critica migliore è lo sviluppo di nuovi orizzonti di ricerca.

Tutto ciò con buona pace di Burioni e del suo “metodo” divulgativo, di padre Livio e del Cicap, di chi crede alle bufale e di chi è certo che siano tali, di chi crede a Mariana, di chi crede ai complotti o di chi grida al complottismo e di chiunque “conosca” la verità.

La ricerca della verità e della conoscenza è una delle più alte attività umane,
anche se spesso ne menano più vanto quelli che meno vi partecipano. (
Einstein)

Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità
per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra
condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti.
Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale,
I’imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un’insopportabile
interferenza nella libertà di coscienza di ognuno  (
Mohandas Karamchand Gandhi)