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La Legge sulle Unioni Civili è ‘discriminatoria’, per questo c’è bisogno del Matrimonio Egualitario

Legge Cirinnà sulle Unioni Civili blocca matrimonio se uno dei due cambia sesso

La Legge Cirinnà sulle Unioni Civili rischia di essere discriminatoria e addirittura omofoba. Una coppia gay di Lucca, unitasi civilmente, si sarebbe voluta sposare dopo il cambio sesso di uno dei due. Purtroppo, l’articolo 1 comma 26 della Legge del 20 maggio 2016 blocca tale processo e potrebbe addirittura dissolvere la loro Unione Civile. Oltre il danno, si rischia pure la beffa.

Il Matrimonio, dunque, verrebbe bloccato dalla Legge per cui tanto hanno esultato quei partiti che dicono di sostenere e di essere dalla parte dei diritti LGBT+. Abbiamo appreso che sia Cirinnà che Boldrini si sono schierate contro il Referendum “Sì Matrimonio Egualitario” perché creerebbe un vuoto normativo. Bene, ora siamo noi che giriamo a loro questo termine. Ci sembra evidente, infatti, che il vero vuoto normativo lo ha creato il loro partito quando ha realizzato la Legge sulle Unioni Civili. Non credete?

Nel dettaglio, il comma sopracitato, dispone che nel caso di unione civile, il cambio sesso di una delle parti determina lo scioglimento dell’unione civile, senza alcuna possibilità di una scelta diversa. Il legislatore ha adottato delle soluzioni diverse tra matrimonio ed unione civile, in presenza della rettificazione di sesso di uno dei coniugi o di una delle parti. Per colmare quello che ci sembra essere a tutti gli effetti un vuoto normativo e risolvere una complessa e arzigogolata Legge, non conviene istituire anche in Italia il Matrimonio per le coppie LGBT+? In questo modo, infatti, si darebbero a tutte le coppie gli stessi diritti e doveri. Senza lasciare indietro nessuno e creare discriminazioni.

Legge Cirinnà sulle Unioni Civili non basta più: urge l’approvazione del Matrimonio Egualitario

Quanto accaduto alla coppia di Lucca ci fa capire quanto sia strutturata non bene la Legge Cirinnà sulle Unioni Civili. Assodato che il Comma 26 dell’Articolo 1 blocca il matrimonio se uno delle due parti cambia sesso, è anche vero che potrebbe venire in soccorso delle coppie LGBT+ il comma 27 del medesimo articolo.

In esso, nel dettaglio, è previsto che alla rettificazione di sesso di uno dei coniugi, nel caso in cui gli stessi abbiano manifestato volontà di mantenere in vita il vincolo di coppia, consegue automaticamente l’instaurazione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso. Dunque, saranno i “giudici delle leggi” che dovranno prendere una decisione in questa delicata e complessa controversia legale che investe più ambiti e livelli.

Ci chiediamo se tutto ciò ha un senso. Si potrebbe risolvere la questione andando ad abrogare il comma 26 presente nell’Articolo 1 come si vuole fare con la raccolta firme per il Referendum “Sì Matrimonio Egualitario“. Essere meno arzigogolati ed estendere uguali diritti e doveri a tutti non è meglio? Inoltre, andrebbe anche a colmare quelli che sembrano essere a tutti gli effetti dei vuoti normativi. Cara Cirinnà, non lo crede anche lei?

 

 

Fonte: Luccaindiretta