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Istrionici, paranoici, ossessivi e narcisisti. I quattro profili problematici più comuni — Prima parte

Ne abbiamo conosciuti diversi ma spesso sottovalutiamo di avere anche noi tratti e caratteristiche proprie di personalità tutt’altro che sane ed equilibrate. Ma vediamo di capirne di più. Ecco chi sono (e come riconoscere) i primi due.

Gli istrionici sono quelli per cui tutto è “-issimo!”. Una gioia è sempre bellissima, un problema è sempre grandissimo, un dolore sempre profondissimo. Tutto sempre superlativo, nel bene e nel male. Sono perlopiù quelli che, cresciuti con il concetto di amore romantico (tanto decantato dalla nostra cultura pop), non hanno avuto vere e proprie esperienze sentimentali quando avrebbero dovuto. Diversamente dagli eterosessuali, non tutte le persone Lgbt+ vivono gli amori adolescenziali durante l’adolescenza. Per questo non sempre comprendono che le relazioni di coppia non funzionano come raccontano certi miti e leggende.

Vivono le loro emozioni sempre al massimo e raramente comprendono cosa sia una sana ed equilibrata via di mezzo. Abituati a istrioniche manifestazioni emotive e sentimentali acquisite da musica, film, pubblicità e romanzi, credono che l’amore e i sentimenti vadano dimostrati con enfasi. Per questo gli istrionici non si limitano solo a grandi manifestazioni di affetto (abbracciano, sorridono, amano sempre in maniera esagerata). Si aspettano e pretendono di ricevere altrettanto.

Anche la gestione delle emozioni (tutte!) è particolarmente intensa. In tante occasioni sanno essere estremamente simpatici e divertenti, ma in tante altre anche molto drama queen. Per certi aspetti, quello degli istrionici è un meraviglioso mondo di esagerazioni, ma una convivenza con loro può essere a dir poco sfiancante. Forse ne sai qualcosa. O forse ne sa qualcosa chi è stato con te.

I paranoici sono quelli che continuano a credere che il mondo ce l’abbia con loro. Come per gli ossessivi, ansia e paura governano e alterano la loro percezione della realtà. Ansia e paura che, per noi persone Lgbt+, sono la conseguenza di infanzie e adolescenze intrise (soprattutto) di omofobia. Moltissimi vivono temendo che si possano ripetere episodi orribili del passato: essere attaccati, aggrediti, o anche solo sminuiti e svalutati. Hanno quindi imparato a stare sempre in guardia, perché ogni occasione può celare un’opportunità per ricevere sfottò o subire violenza in qualche modo.

Non si tratta (solo) di incubi a occhi aperti o di pensieri negativi, ma di veri e propri schemi mentali e modelli comportamentali secondo cui le intenzioni degli altri sono sempre cattive. Chi ha subìto attacchi di matrice omofobica (o di altra natura) sa bene di cosa parlo. Chi non ha superato il proprio passato tende a mantenere pensieri e atteggiamenti di paura e rabbiosi nei confronti del mondo e della vita. La collera che portano nel cuore spaventato e nella mente non lucida distorce la vera natura delle intenzioni altrui, sempre sotto giudizio.

Non di rado i paranoici sono, loro malgrado, inclini a rimandarti un’immagine di te piuttosto negativa, principalmente perché sono i primi ad avere di sé un’immagine distorta. Per questa ragione, il paranoico avrebbe bisogno di comprendere se stesso prima di svalutare o interpretare male gli altri. Diventando consapevole dei problemi conseguenti al proprio vissuto, avrebbe modo di ridimensionare la sfiducia irrazionale che lo divora dall’interno. Ti ricorda qualcuno questo profilo?

Nel prossimo post, approfondiremo gli altri due profili con cui un po’ tutti abbiamo avuto a che fare: i narcisisti e gli ossessivi. E chissà quanti di noi riconosceranno il proprio ex. O se stessi. O tutti e due.

Alessandro Cozzolino, life coach

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