Insulti omofobi al paziente, da parte di un primario, mentre gli stava effettuando un intervento chirurgico.
Quello accaduto al ragazzo di Pescara è solo l’ultimo, in ordine cronologico, degli eventi omofobi successi in Italia.
A quanto pare non sono bastati tutti quelli avvenuti nel corso di questo anno.
Adesso, infatti, ci si mette anche un primario dell’azienda sanitaria “Sette Laghi” a prendersela con la comunità LGBTQ+.
Come viene riportato sul sito di “Milano.repubblica.it”, Il medico che all’epoca dei fatti lavorava all’ospedale Cittiglio, in provincia di Varese, è stato sospeso dall’incarico.
La motivazione? Avrebbe pronunciato insulti omofobi nei confronti del paziente sedato e sottoposto ad un intervento chirurgico.
Ovviamente la denuncia non è partita dalla persona coinvolta, dal momento che era tra i ferri e sotto effetto di anestesia.
L’esposto è stato presentato da una persona presente all’intervento avvenuto il 25 marzo scorso.
Ci sono voluti quasi quattro mesi per ottenere qualcosa di positivo, ma alla fine un minimo di “giustizia” è stata fatta.
La segnalazione racconta che in piena emergenza Covid, il primario in questione, durante l’intervento comincia a innervosirsi senza un apparente motivo.
Forse il paziente non reggeva bene l’anestesia generale vi starete domandando.
Assolutamente no! Da quanto riportato nel testo, infatti, non c’era alcun motivo per essere inquieti.
Nonostante tutto sembrasse andare bene, le frasi pronunciate dal medico sono state davvero scioccanti.
Insulti omofobi al paziente da parte del primario:
“Ma guardate se io devo operare questo frocio di merda!”
Insulti omofobi al paziente, mentre era sotto effetto di anestesia, da parte del medico che lo stava operando.
“Ma guardate se io devo operare questo frocio di merda (…). Non è giusto che in questo periodo di emergenza debba perdere tempo per operare questi froci “.
Queste sono le due frasi dette dal primario, che ha vomitato inspiegabilmente e in modo gratuito addosso al paziente inerme sul lettino.
I presenti, ovviamente, sono rimasti stupefatti e attoniti di fronte a tanta ingiustificata violenza verbale.
Uno di loro, in un clima diventato teso, ha provato anche a domandare al medico se avesse qualcosa contro gli omosessuali.
La domanda era più che pertinente vista la reazione.
Il primario, però, non ha risposto. Anzi…sembrerebbe aver invitato la persona in questione a lasciare la sala operatoria.
Sempre stando agli atti, sembrerebbe che l’operazione sia stata portata a termine con frettolosità e nervosismo, con il medico che parrebbe abbia reiterato i suoi insulti omofobi.
L’Ordine dei Medici di Varese ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del primario.
Al momento, invece, non si registrano repliche da parte dell’azienda ospedaliera.
Noi, nel nostro piccolo, esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla vittima.
Sarebbe interessante, inoltre, far intraprendere a tale azienda ospedaliera un percorso formativo per educarli alle diversità.
In questo modo, forse, a nessun altro paziente può capitare una disavventura simile.
Se poi il Governo volesse accelerare in merito all’approvazione della legge contro l’omobitransfobia, saremo tutti molto più sicuri e contenti.
Simone D’Avolio