Avevamo bisogno di un programma TV russo omofobo? La risposta è ovviamente no. A quanto pare esiste. In inglese l’hanno tradotto con “I’m not gay” e si tratta di un reality show.
Come funziona questo pessimo programma TV russo omofobo
Il programma si svolge in questa maniera: in una casa ci sono sette uomini etero e uno gay. L‘obiettivo è scoprire chi tra di loro è gay per eliminarlo. Nella trasmissione sono presenti delle vere e proprie sfide in cui i partecipanti devono dimostrare la loro eterosessualità per non essere eliminati, come ad esempio partecipare a degli strip tease maschili e femminili, sfilate, oppure indovinare se stanno toccando il sedere di un uomo o di una donna.
Durante ogni puntata bisogna decidere di eliminare qualcuno, se alla fine delle puntate si riesce a eliminare l’uomo gay del programma, i rimanenti si dividono il premio. Se l’uomo gay rimane fino alla fine, si tiene direttamente tutto il premio in denaro.
Perché il programma tv russo “I’m not gay” è omofobo?
I motivi per cui questo programma tv russo è omofobo sono diversi, visto che non si tratta di un semplice show. Primo fra tutti, i partecipanti hanno il chiaro scopo di dimostrare la loro eterosessualità. Solo se si dimostrano abbastanza etero riescono a rimanere, altrimenti vengono eliminati. L’obiettivo quindi è cercare di “essere gay il meno possibile”.
In secondo luogo, questo ‘show’ promuove la divisione: persone etero che lottano per eliminare le persone gay. Anzi, una sola persona omosessuale. Tutti contro uno insomma. C’è poi da aggiungere il fatto che l’obiettivo è quello di eliminare la persona gay, in quanto sostanzialmente visto come l’intrusa, l’antagonista, la persona fuori posto.
Qualcuno potrà dire: però alla fine la persona gay potrebbe comunque ricevere un premio. Certo, ma lo riceve se non viene “beccato” dagli altri. Sostanzialmente viene premiato chi, nonostante sia gay, faccia di tutto per non farlo notare agli altri. Insomma, in poche parole l’obiettivo di questo programma per la persona gay è solo uno: nascondersi. Peccato che le persone LGBT+ si debbano nascondere ogni giorno, non solo nei programmi televisivi. In Russia, poi, lo devono fare molto più che in altri Paesi europei. In poche parole, questo programma è una vera e propria “caccia al gay“.
Milonov, il co-conduttore del programma
Il reality è condotto dal parlamentare russo Milonov, che di certo non è un paladino dei diritti LGBT+. Milonov è stato infatti promotore della “legge contro la propaganda gay”, che criminalizza la “promozione di relazioni sessuali non tradizionali” nei confronti dei minori. Ha affermato, inoltre, che le persone gay dovrebbero essere sterilizzate come i gatti randagi ed essere confinate. Nel 2019, quando gli è stato chiesto se secondo lui le persone gay sono pericolose, ha risposto “Un pezzo di m*rda non è pericoloso, ma è abbastanza spiacevole da vedere per strada“.
La situazione dei diritti LGBT+ in Russia (quasi inesistenti)
Purtroppo, non c’è solo un programma TV russo omofobo e un conduttore che sostiene che le persone gay debbano essere sterilizzate come i gatti randagi. Bisogna anche ricordare il contesto in cui questa trasmissione viene trasmesso: la Russia. Abbiamo più volte parlato dell’ILGA, a proposito ad esempio di San Marino e dell’Ucraina, che ogni anno stila una mappa sui diritti LGBT+ in Europa. L’International Lesbian, Gay, Bisexual and Trans Association, infatti, posiziona la Russia al 46esimo posto su 49, peggio riescono a fare solo Armenia, Turchia e Azerbaijan.
Le uniche cose che fanno guadagnare qualche punto alla Russia in merito a diritti e politiche LGBT+ sono:
- c’è la possibilità di accedere all’inseminazione artificiale per le persone single
- esistono procedure mediche e legali per cambiare sesso (e nome) per le persone trans
- alle persone trans non è richiesta la sterilizzazione o un intervento medico obbligatorio per cambiare sesso sui documenti.
Tutto il resto, invece è totalmente assente:
- assenza totale di tutela dell’uguaglianza e della non discriminazione delle persone LGBT+ in qualsiasi ambito della vita
- Il matrimonio egualitario è vietato dal 2020 con un referendum a riguardo
- non c’è alcun riconoscimento per le coppie dello stesso sesso: non è vietato costituzionalmente, ma comunque non c’è una legge che lo consenta
- mancanza di leggi contro i crimini d’odio
- assenza, praticamente totale, di spazi della società civile occupati per questioni LGBT+: manifestazioni, cortei ecc.
- non esistono leggi che tutelino il diritto d’asilo delle persone LGBT+