Giorgia Meloni è la prima donna Presidente del Consiglio in Italia. Il fatto è storico: ci sono stati 30 Presidenti del Consiglio prima di lei, tutti di genere maschile. Ma non è sempre detto che ci sia da festeggiare.
Meloni: una donna presidente è una donna presidente
Non credo che ci sia modo migliore di dirlo: una donna Presidente è una donna Presidente. Se rimaniamo su questo “una donna” generico, non ci sarebbe molto altro da aggiungere. Abbiamo finalmente questa generica “una donna” che fa la Presidente del Consiglio, il soffitto di cristallo è rotto, stappiamo lo spumante e inauguriamo la nuova era della parità di genere. È veramente così che va a finire? No.
Questa “una donna” in realtà ha un nome e si chiama Giorgia Meloni. Mastica bene lo spagnolo e si diverte ad andare in Spagna al congresso di Vox a sbraitare cose del tipo “no all’ideologia gender”, “sì alla famiglia naturale”, “sì alla cultura della vita e no a quella della morte (parlando di fatto dell’aborto, ndr)”. Tenendo conto che l’ideologia gender di cui parla è in realtà una storpiatura dei gender studies, che invece sono fondamentali per capire come la società vede i generi e i ruoli che attribuisce (anche in una prospettiva critica verso di essi), direi che di certo non è di buon auspicio per la parità di genere.
È una vittoria?
Sicuramente è una vittoria per Giorgia Meloni, dato che andrà a ricoprire uno dei ruoli più influenti (se non il più influente) del nostro Paese. Sul fatto però di tradurlo automaticamente come “una vittoria per la parità di genere”, bisogna fare un po’ di attenzione. Una vittoria per la parità di genere non è solo quando le donne hanno le stesse possibilità di raggiungere le posizioni di potere più alte. Una vittoria per la parità di genere è anche quando, all’interno di queste posizioni di potere, portano avanti politiche a favore della parità di genere. Quando per arrivare alle posizioni più alte lo si può fare senza dover portare avanti il sistema patriarcale, cosa che Meloni fa in continuazione, richiamando alla famiglia naturale e inveendo contro chi porta avanti le scoperte fatte dagli studi di genere.
Si sarà rotto anche il soffitto di cristallo, ma con l’elezione di Giorgia Meloni i cocci di cristallo continuano a ferire la parità di genere. Il momento è indubbiamente storico, ma non ci sono i presupposti affinché questo momento sia altrettanto storico per il futuro della parità di genere… o almeno, non durante il governo Meloni. Per di più aggiungiamo pure che ha scelto di farsi chiamare “IL presidente”, come a dire: va bene che sono una donna (e pure madre, cristiana, italiana…) ma quando sono al potere ricordiamoci che il potere è uomo.
Fonte: La Repubblica; La Repubblica