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Estate 2020: la fine delle spiagge gay?

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L’estate 2020 è alle porte, ma la stagione balnerare rischia di essere a rischio, in particolare le spiagge Lgbt+ potrebbero essere le più colpite.

 

La bella stagione si avvicina sempre di più, e se non fosse per questo terribile virus che ci obbliga a restare chiusi in casa, forse saremmo già ad assaporare qualche ora di sole sulla spiaggia più vicina. La così detta fase due, così attesa così ancora poca chiara, ci lascia qualche speranza almeno per uscire per una passaggiata, ma nessuno fra gli esperti, è stato in grado di dare una risposta precisa su come potremmo trascorrere le nostre vacanze estive.

Diversi programmi televisivi hanno provato a riportare qualche informarzione, addirittura si è parlato di divisori in plexiglass fra gli obrelloni, come nella puntata di “Live Non è la d’Urso” andata in onda la scorsa domenica 19 Aprile su Canale 5.

Ma che cosa ne sarà invece di quelle belle spiagge selvagge che spesso danno accoglienza alla comunità Lgbt+? Se è vero che ci saranno delle norme di distanziamento fra ombrellone e ombrellone (addirittura di tre metri) negli stabilimenti, e gli ingressi in spiaggia verranno scaglionati a fasce d’età e su prenotazione obbligatoria, come ci si regolerà nelle zone invece “libere” dove di norma non ci sono addetti ma vige, o almeno ci si augura, il buon senso e la buona educazione?

Secondo alcune indiscrezioni, alcuni comuni litorali proprio per proteggere le spiagge libere e dare la possibilità a tutti di godere del mare, stanno già lavorando ad alcune ipotesi, come quella che a vigilare ci sarà  la polizia municipale, in shirt e cappellino con visiera.

Inoltre, si pensa anche di coinvolgere volontari o beneficiari del reddito di cittadinanza, come spiega Mauro Della Valle di Federalberghi Salento, una dele associazioni coinvolte per le proposte alla Regione Puglia in vista delle linee guida nazionali.

Questa potrebbe essere sicuramente una prima soluzione, ma di certo occorerà anche il supporto delle forze dell’ordine, per evitare rischi e tensioni, in qualità di pubblici ufficiali.

Ancora non sappiamo con certezza che ne sarà della balneazione, ma quello che è certo, è che saremo sicuramente più controllati, monitorati, forse addirutta ripresi dai droni. Che ne sarà di quella bella sensazione di libertà e rispetto della privacy che proprio in questi luoghi ci regalavano?