Élite, la serie tv in lingua spagnola che è sbarcata su Netflix, è considerata una delle migliori serie tv per adolescenti degli ultimi dieci anni. I confronti sono appropriati; per uno spettacolo che ha avuto un piccolo marketing pre-release, il brusio online che è scoppiato nel suo dramma di pettegolezzi al liceo ha portato alla conferma della seconda stagione appena due settimane dopo che la prima stagione, magra di soli otto episodi è approdata sul servizio di streaming.
Élite come Gossip Girl, è ambientato in un’esclusiva scuola privata in cui la valuta sociale è determinata da ricchezza, sesso e potere.
Élite non ha problemi a essere esagerato, spesso con risultati molto divertenti. Ognuno degli studenti di Élite ha prospettive, motivazioni e basi psicologiche chiare e coerenti. Le loro azioni hanno un senso, anche quando commettono una scemenza.
Come in ogni soap per adolescenti, c’è un sacco di romanticismo, ma sul fronte delle relazioni, l’amicizia e le dinamiche tra fratelli spiccano in particolare, sentendosi reali e attentamente pensate.
ll pregio di Élite, è probabilmente quello di non banalizzare la narrazione, mai. Neanche quando allo spettatore sembrerebbe ovvio, conveniente o probabilmente più semplice. E’ la rappresentazione più fedele del naturale concetto di coesistenza del bene e del male, suddiviso in episodi pregni di vicende vissute da personaggi complessi, che non sono mai personaggi completamente virtuosi o pessimi esempi. C’è del buono anche in chi non te lo aspetteresti e c’è del marcio anche nel più tranquillo dei caratteri.
Lo schema è più o meno quello già visto e rivisto: c’è un ragazzo piuttosto tranquillo, un po’ sfigato, romantico e in cerca di una storia d’amore; una ragazza bella di una bellezza particolare, tormentata e fuggevole; un gruppo di coetanei all’apparenza coesi e ostili; le loro vite finiscono per collidere e talvolta coincidere con quelle dei bellocci privilegiati di turno, il tutto nella scuola di Las Encinas.
I drammi raccontati sono su per giù i soliti: omosessualità nascosta a genitori retrogradi, droga, ricatti, segreti in famiglie dall’apparente vita idilliaca.
Élite, inoltre, racconta la lotta di classe senza banalizzarla e soprattutto non oppone semplicemente i benestanti ai poveri, ma intende la lotta anche come conflitto interno ad una stessa classe, sia attraverso la ribellione, sia attraverso i tentativi di emancipazione e consapevolezza di sé.
E’ l’unica volta, finora, che consiglio la visione in lingua originale, con i sottotitoli.