fbpx

Sì alla cresima di una persona trans: perché non dovrebbe fare notizia

Cresima a una persona trans. Il Prete di Torino in questione ha detto sì al sacramento per una persona della comunità LGBT+ che aveva ricevuto il battesimo come bambina e ora è un ragazzo.

“Tutti sono uguali davanti a Dio”

Questa è stata la risposta di Don Antonio Bario alla richiesta di una persona T di fare la cresima. Aveva già fatto il battesimo come bambina e ha richiesto di fare la cresima come uomo. Il dubbio del prete era puramente burocratico poiché non si può cambiare il nome del battesimo, va registrato sul certificato tale e quale.

Cresima persona trans: il pensiero del Prete e perché non dovrebbe fare notizia

Il prete, inoltre, ha raccontato a “La Repubblica” il suo punto di vista:

“La scelta di ricevere alcuni sacramenti, come Comunione, Confessione e Cresima non dipende dal sesso. L’importante è restare nelle regole, tra queste che quelle che poi richiedono di registrare con nome originale. Poi certo tutti i sacramenti prevedono fede, ma non possiamo misurarla se una persona viene da noi e sente di essere a posto con Dio. Di certo non ci sono discriminazioni davanti al Signore per il sesso che uno ha. Lo diceva San Paolo, ‘Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero, non c’è più uomo né donna'”.

Insomma è possibile fare un qualsiasi sacramento purché si rispettano le regole della diocesi. Non so voi, personalmente non capisco perché questa notizia risulti cosi clamorosa. Se davanti a Dio siamo davvero tutti uguali, che la cresima o un altro sacramento sia fatto da una persona T o Cis qual’è la differenza? Cosa importa a Dio, alla Chiesa o all’uomo?

> Potrebbe interessarti anche: a Roma prima sentenza in favore di una persona non binaria <

 

Raph