Il Canada fa l’ennesimo passo in avanti verso le persone LGBT+. La Camera dei Comuni, infatti, ha vietato le terapie di conversione con una Legge che è stata approvata all’unanimità. Tutti, da sinistra a destra, si sono uniti per schierarsi in favore dei diritti civili. Come si vede nel video che trovate di seguito, liberali e conservatori hanno applaudito dopo l’approvazione di tale Decreto. Con disinvoltura e assoluta tranquillità lo Stato dell’America Settentrionale ha scardinato l’omotransfobia tra applausi di gioia, abbracci e strette di mano tra le varie fazioni politiche.
“Sogno il giorno in cui le questioni LGBT+ non saranno più questioni politiche. E siamo un giorno più vicini a quel futuro“. Queste sono state le parole che ha detto il deputato liberale Randy Boissonnault. Che lo Stato in questione stia “avanti” sui diritti civili non è di certo una novità. Già nel 1998, infatti, sono entrate in vigore leggi anti discriminazioni per le persone LGBT+. Persone dichiaratamente appartenenti alla comunità arcobaleno potevano prestare servizio nelle forze armate già dal 1992. Infine, dal 2005 esiste il Matrimonio Egualitario e sempre dai primi anni 2000 è possibile adottare o ricorrere alla GpA per le coppie dello stesso sesso.
Le Terapie di conversione in Italia sono legali? L’abisso tra noi e il Canada
Il Canada si aggiunge a quella lista di Paesi in cui le terapie di conversione sono vietate o costituiscono un reato. E in Italia com’è la situazione? Le terapie di conversione sono vietate o sono ancora legali? Purtroppo la risposta non ci piacerà. Nel nostro paese, infatti, le ‘pratiche di riparazione’ non sono illegali. Anche se vengono svolte con meno frequenza rispetto al passato, non esiste una Legge che le vieta. Di fatto, dunque, se qualcuno dovesse sottoporre a queste barbare pratiche una persona LGBT+ non sarebbe legalmente perseguibile.
Nello Stato dell’America Settentrionale governato da Justin Trudeau abbiamo visto politici uniti per lottare contro odio e discriminazione. In Italia, purtroppo, sappiamo che non è così e non ci meraviglia, infatti, che non ci sia una normativa che vieti le terapie di conversione sugli LGBT. Poco più di un mese fa, infatti, abbiamo visto senatori esultare come allo stadio perché il DDL Omotransfobia è stato affossato. Contenti e gioiosi che le persone LGBT+, e non solo, potranno continuare ad essere picchiate e discriminate come se nulla fosse.
Con questi presupposti, come possiamo pensare anche solo lontanamente di appiattire l’abisso che c’è tra Italia e Canada? Il nostro Governo dovrebbe prendere esempio dal Canada o da altri stati che hanno concretamente a cuore i diritti delle persone. Purtroppo, invece, il Parlamento nostrano guarda al “nuovo rinascimento arabo” (così è stato battezzato da Renzi) o all’intolleranza verso i diritti civili di alcuni paesi dell’Est-Europa