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Perché la solidarietà a ProVita sì e alle persone vittime di omotransfobia no? Governo ipocrita

Attacco sede di Pro Vita da alcune persone che si sono staccata da corteo non una di meno contro violenza sulle donne. Solidarietà del Governo Meloni contro violenza è ipocrita

Durante la manifestazione contro la violenza sulle donne avvenuta lo scorso sabato 25 novembre, pare che un gruppo di persone si sia staccato dal gruppo di “Non una di meno” e che abbia fatto un attacco alla sede di Pro Vita e Famiglia. Non una trovata geniale, a mio avviso, visto che Coghe e compagnia cantante non aspettavano altro per poter attaccare ancora di più donne, bambini e persone LGBT+. Infatti, a distanza di una settimana, sono ancora lì che piangono pur non avendo subito troppi danni.

In virtù di ciò è doveroso segnalare che il portavoce di Pro Vita e Famiglia ha postato sui propri account Social la sede riverniciata dopo appena 48 ore. Stando a quello che ha scritto Jacopo Coghe, pare che a sistemare lo stabile sia stato il Comune di Roma e che lui non ne sapesse nulla. Praticamente è bastata una mano di bianco per cancellare l’imbrattatura dei muri e delle saracinesche. Tra l’altro, se così fosse, significa che la tinteggiatura è stata fatta con i soldi dei romani, LGBT+ e donne che loro discriminano compresi. Diciamo che per onestà intellettuale dovrebbero risporcare e pulire loro. Non si dovrebbero accettare soldi da persone che si disprezzano…no? Ma questo sarebbe un altro discorso che meriterebbe un articolo a parte e la giusta attenzione.

In questo articolo vogliamo concentrarci sull’atto di violenza, che condanniamo, e su come il Governo abbia deciso di usare due pesi e due misure quando si trova davanti alle violenze. Stesse misure, a convenienza, che sembrano essere utilizzate anche da Pro Vita e Famiglia.

Meloni condanna attacco a Pro Vita e Famiglia solo perché l’associazione la pensa come il Governo

La violenza va sempre condannata perché non è mai il modo corretto per risolvere eventuali problematiche e/o pareri differenti tra due o più parti. Noi questo lo sappiamo bene. Giorgia Meloni, il governo, questa destra e anche Pro Vita e Famiglia, invece, sembrano non saperlo. O fanno finta di non saperlo. La presidente del consiglio ha espresso subito solidarietà alla associazione di Coghe, scrivendo che condanna sempre la violenza. Beh, non ci sembra proprio così. Non abbiamo (quasi) mai letto post di solidarietà di esponenti di questa destra e di questo governo per le persone LGBT+, che quotidianamente subiscono violenza, o per gli atti vandalici verso le associazioni LGBT+ e/o non vicine a questa destra. E vi assicuriamo che ce ne sono stati tantissimi nel corso degli anni.

Sul proprio account Twitter (o “X” che, dir si voglia) Meloni ha posto una domanda interessante a tutte quelle persone che non hanno condannato ed espresso solidarietà alla associazione in questione. “(…)  Voglio interrogare tutti su una questione banale: la violenza va condannata sempre o solamente quando si rivolge a qualcuno di cui condividiamo le idee?  (…)”

Vorremmo rivolgere la stessa domanda alla leader di Fratelli d’Italia: La violenza va condannata sempre o solamente quando si rivolge a qualcuno di cui condividiamo le idee? Perché è esattamente quello che ha fatto e fa questa destra e questo governo. Esprimono solidarietà per le associazioni che la pensano come loro, o che sono vicine a loro, e non dicono nemmeno una parola di vicinanza per tutte le altre violenze. Anzi, in alcuni casi la Premier ha anche detto che prima di condannare una determinata violenza voleva vedere l’intero girato per capirne la matrice.

Domanda a Meloni: Se è davvero contro le violenze le condanni sempre e tutte

Se, come dice, la premier vuole davvero combattere le violenze di ogni tipo, allora lo faccia davvero. Cominci con il prendere le distanze da ogni atto violento e discriminatorio. Diversamente, condannare e parlare solo degli atti violenti che fanno comodo a lei e al Governo non le fa fare una bella figura. Infatti, fa la figura della bue che dice cornuti agli asini. È pronta a postare contenuti di solidarietà per gli episodi di violenza omotransfobica?

La stessa domanda la poniamo anche a Pro Vita e Famiglia e a Jacopo Coghe. Chiedono la solidarietà di tutti ed è giusto, va bene, ci può stare. Ma loro sono pronti a esprimere solidarietà anche alle persone LGBT+ che subiscono violenza, alle donne a ai bambini (compresi quelli che annegano in mare)? Se la risposta è positiva ci auspichiamo di vedere presto contenuti di solidarietà verso la nostra comunità e verso chiunque è vittima di violenza. Diversamente, anche loro fanno la figura dei buoi che dicono cornuti agli asini.

 

 

Fonte immagini copertina: Profilo facebook ProVita e Famiglia; IlPiacenza.it

3 thoughts on “Perché la solidarietà a ProVita sì e alle persone vittime di omotransfobia no? Governo ipocrita

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