A Singapore attualmente è in vigore una legge che criminalizza i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso.
La situazione legislativa con la 337A a Singapore
Attualmente nello stato asiatico l’omosessualità è illegale per effetto di un’antica legge entrata in vigore nel 1860. L’articolo risale ancora al codice penale delle colonie dell’ex Impero Britannico, di cui Singapore faceva parte. Nel 1965 diventa però uno Stato indipendente, ma l’articolo 337a rimane in vigore. La legge è spaventosa:
“Chiunque abbia volontariamente un rapporto carnale contro l’ordine della natura con qualsiasi uomo, donna o animale è punito con la reclusione a vita, o con l’imprigionamento a vita o per un termine che può estendersi fino a 10 anni comprensivo di una multa“.
Sostanzialmente, quindi, l’omosessualità è considerata prima di tutto innaturale e in secondo luogo viene messo sullo stesso piano l’avere rapporti con lo stesso sesso e con animali, come se fossero due cose intercambiabili. Nulla di troppo strano per una legge del 1860, se non fosse che questo articolo del codice penale è ancora in vigore a Singapore!
Il primo ministro: verrà depenalizzata l’omosessualità
A Singapore da diverso tempo si discute dell’abrogazione di questa legge abominevole. Si era parlato anche di tenere in vigore la legge senza però applicarla. Alla fine, sabato sera il primo ministro ha tagliato la testa al toro, annunciando in diretta televisiva che la 337A verrà abrogata.
Da un lato questa scelta è stata appoggiata dagli attivisti LGBT+. La decisione è stata commentata dal primo ministro come “la cosa giusta da fare” e sperando che “porti un po’ di sollievo ai cittadini gay di Singapore”. Dall’altro lato, alcuni attivisti si sono mostrati più preoccupati per un’altra sezione del discorso. Il primo ministro ha infatti annunciato che vuole fornire una maggior protezione legale alla definizione di “matrimonio”, intesa come unione tra uomo e donna.
Secondo gli attivisti questa decisione potrebbe portare ad un’iter molto più lungo e difficile per la legalizzazione delle unioni fra persone dello stesso sesso. Insomma: concedere dei diritti va bene, ma non troppi, bisogna comunque garantire che ne verranno negati alcuni altrimenti non si può stare tranquilli. Per Singapore due passi avanti…e uno indietro.
Fonte: IlPost