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Un calcio all’esclusione: storica decisione della federcalcio tedesca

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Il calcio tedesco sta cambiando. La settimana scorsa è stato annunciato il nuovo regolamento della federazione calcistica nazionale tedesca, la DBF. La novità più importante, e sicuramente più discussa, riguarda le persone trans, non binarie ed intersex. In particolare, verrà consentito di scegliere di giocare nella squadra del genere di elezione. Inoltre, chiunque fosse identificat* come genere “indeterminato” sui documenti, la possibilità prevista dalla normativa della Germania è quella di poter scegliere in quale squadra giocare.

Ulteriormente è stato specificato come la terapia ormonale sostitutiva non sia equiparabile al doping. Questo consentirà alle persone in transizione medica di poter continuare a giocare, a meno che non insorgano problemi di salute. Come riporta Sabine Mammitzsch, la vicepresidente dalla DBF per il calcio femminile, la modifica sembra rispondere alle esigenze delle stesse squadre ed associazioni. Infatti club e squadre, sia locali che nazionali, si stavano rivolgendo alla DBF in numero crescente per chiedere chiarimenti e normative precise.

Il calcio tedesco segna una svolta storica nel regolamento: Una modifica, tante polemiche

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Si tratta quindi di un adeguamento del regolamento alle normative vigenti nel paese, volte proprio all’inclusione delle persone intersessuali e trans non binarie. Già dal 2013 è infatti consentito alle persone intersex di essere registrate e riconosciute al di fuori di un rigido binarismo m/f. Un passo avanti enorme per i diritti delle persone intersessuali che ancora purtroppo non è stato seguito da altri paesi europei. Non certo dall’Italia, alla quale l’ultimo rapporto ILGA ha attribuito zero punti per quanto riguarda la tutela e il riconoscimento dei diritti intersex.

Nulla di sconvolgente quindi. Sicuramente nulla a confronto dei toni utilizzati da certe frange della stampa italiana. Si è infatti sollevato il solito spauracchio dello sbilanciamento delle competizioni, così come lo spettro della fantomatica “lobby trans“. Di certo, dietro a queste polemiche manca la conoscenza e la comprensione della realtà vissuta dalle persone trans nel mondo dello sport. Persone che esistono, praticano, gareggiano e chiedono solo un ambiente sicuro e con norme chiare e precise.

Fonte: Gazzetta dello sport