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Gay nel calcio: per Cruciani non esistono. In Europa, invece, lo sport difende LGBT+

Gay nel calcio: Piero Chiambretti mette in atto una vera rivoluzioneTikiTaka. Nel programma di Mediaset, si parla di un argomento che, in pieno 2021, è ancora un grandissimo tabù nel “virilissimo” universo del pallone. Ed è subito scontro epocale.

Da una parte, la psicoterapeuta Francesca Cenci, conosciuta sul piccolo schermo per alcune sue sporadiche partecipazioni. Dall’altra, il giornalista, perennemente al vetriolo, Giuseppe Cruciani. La Cenci è in collegamento con lo studio di Cologno Monzese ma è solo quando Chiambretti mostra un servizio direttamente dal lontano 1982, che accade davvero di tutto.

Ma procediamo per gradi. L’intervista, mandata in onda dal Piero nazionale, è quella realizzata a  Ciccio Graziani in cui gli chiedono un parere sui gay nel mondo del calcio. Secondo la psicoterapeuta, l’omosessualità nel mondo del calcio esisterebbe eccome, ma la si terrebbe ben celata. “I calciatori sono un modello di riferimento e avvertono la necessità di rispecchiare il cliché del tipico maschio Alfa. Si sentono obbligati ad essere come il mondo li vuole”, afferma la Cenci. La donna poi fa una riflessione ulteriore: “Si protegge il personaggio ma la persona? Spesso questi ragazzi non stanno bene psicologicamente”.

Dopo questa domanda accade di tutto:  Cruciani si scatena dicendo che l’omossessualità nel calcio non esisterebbe. La Cenci è, ovviamente, stizzita. Ma Chiambretti mette la palla al centro. Una scenetta davvero triste quella di Cruciani, soprattutto se si pensa a quello che, nella medesima settimana, è avvenuto in Europa.

Gay nel calcio, in Germania allontanato allenatore dopo dichiarazioni omofobe

Recentemente, le dichiarazioni dell’allenatore dei portieri dell’Hertha Berlino Zsolt Petry hanno creato notevole scalpore in Germania: in un’intervista a Magyar Nemzet, Petry si è scagliato duramente, non solo contro i migranti, ma anche contro le famiglie arcobaleno, criticando il portiere della nazionale ungherese Gulacsi per essersi esposto in favore di queste ultime. Parole che hanno irritato il club della capitale tedesca che ha annunciato la separazione con Petry.

“La dirigenza dell’Hertha BSC ha deciso, in relazione ad alcune dichiarazioni dell’allenatore dei portieri Zsolt Petry in un’intervista al quotidiano ungherese “Magyar Nemzet”, sconosciuto al club, di rilasciare con effetto immediato Zsolt Petry”, si legge nella nota del club, “L’Hertha BSC ha firmato la carta della diversità e, come associazione, è attivamente impegnata in valori come la diversità e la tolleranza, perché questi valori sono importanti per noi. Valori che non si ritrovano nelle dichiarazioni di Zsolt Petry, che ha reso pubblicamente come nostro dipendente”.

Ancora una volta, in materia di diritti rainbowassistiamo tristemente alla solita “partita”: svariate altre nazioni europee 1- 0 Italia.