Il Poliziotto trans Alessio Avellino è entrato come allievo in Polizia con i documenti da donna ed è riuscito a fare il giuramento con i pantaloni, come previsto da regolamento per gli uomini. Una storia che ha raccontato il protagonista stesso sui Social di Polis Aperta, associazione di persone LGBT+ che appartengono alle Forze dell’Ordine.
Scritta così, in poche righe, può sembrare una storia bella in quanto ha avuto un lieto fine (quasi) inatteso. Invece, come apprendiamo e ha raccontato Alessio, non è proprio così. Nel lungo post, infatti, si possono leggere le difficoltà che ha avuto durante il periodo di formazione. Quando è partito per il 208° Corso Agenti della Polizia di Stato ad agosto 2019, per tutto il tempo è stato considerato una ragazza perché così c’era scritto sui documenti. Lui, però, non si sentiva di appartenere a tale identità di genere e ha cercato in tutti i modi di farlo presente.
Il periodo più buio lo ha passato quando è venuto a conoscenza che il giuramento per entrare in Polizia viene fatto in pantaloni dagli uomini e in gonna dalle donne. L’ormai 26enne lo avrebbe voluto fare in pantaloni perché è quella l’identità di genere che gli appartiene. Purtroppo, però, il regolamento parla chiaro: se i documenti “urlano” che sei una donna, il giuramento lo devi fare in gonna. Fine. Avellino non si è arreso e ha cercato di capire se in passato alcune donne avessero giurato in pantaloni. Le ricerche furono un buco nell’acqua. Ma la svolta stava per arrivare, era solo questione di tempo.
Alessio Avellino, il poliziotto trans che è riuscito a fare il giuramento in pantaloni
La storia di Alessio Avellino, poliziotto trans 26enne, si è conclusa con un lieto fine e con un bell’esempio di inclusione. Prima di gioire insieme al protagonista di questo articolo, facciamo un passo indietro e leggiamo insieme come è arrivata la svolta positiva.
La gioia della partenza fece spazio all’angoscia e alla paura di dover affrontare un percorso che poco aveva a che fare con la sua persona e identità. Fino a quando, in una delle numerose notti passate in bianco, arrivò la svolta. Alessio lesse un articolo di una Segretaria Nazionale del SILP Cigl che si era dichiarata apertamente lesbica. Potersi confrontare con una persona, poliziotta e che apparteneva alla comunità LGBT+ non poteva che essere positivo.
Dopo aver passato mesi a lottare con se stesso e con gli altri allievi per fare capire la sua reale identità, Alessio si rese conto che poteva fidarsi di poche persone. La forza di volontà e la voglia di lottare alla fine hanno portato al risultato sperato. Grazie alla comprensione e all’aiuto di colleghi, Alessio è riuscito a giurare in pantaloni come prevede il regolamento per gli uomini. Da quando è entrato in servizio per tutti è Alex e i colleghi hanno imparato prima a percepirlo e poi a vederlo.
Una bella storia ed esempio di inclusione che è stata possibile grazie a PolisAperta e una rete di persone che si sono messe a disposizione. Molti LGBT+ sono nelle condizioni di Alessio e sapere che lui ce l’ha fatta è un esempio di speranza per chi appartiene alla comunità arcobaleno e vuole entrare a far parte delle Forze dell’Ordine. È in dubbio che le discriminazioni in questo ambito siano, purtroppo, ancora molte, basta pensare al caos per la mascherine FFP2 rosa per la Polizia. Ci auguriamo, comunque, che questo possa essere un passo avanti significativo.
Fonte: PolisAperta (Post Facebook completo della vicenda)