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Revenge porn: lui commette il reato, lei viene licenziata

Ormai tutti sappiamo della triste vicenda accaduta a Torino poco tempo fa, che coinvolge una maestra d’asilo e il suo ex fidanzato. Quest’ultimo ha infatti diffuso dei video a contenuto sessuale su un gruppo Whatsapp di calcetto, senza il consenso di lei. Si tratta di un copione visto e rivisto, ma proviamo a fare attenzione al modo in cui questa notizia è stata comunicata.

 

Le parole sono importanti

I principali articoli giornalistici su questa storia hanno dei titoli che pongono l’accento sulla donna coinvolta e sui suoi video. Questo significa che quasi nessuno ha preso in considerazione il gesto dell’ex fidanzato, che è in realtà il fulcro della questione. Il revenge porn è infatti un reato che prevede la diffusione illecita di immagini o video a contenuto sessuale, senza il consenso delle persone rappresentate. Proviamo ora a immaginare degli articoli di giornale che riguardano una grossa rapina. Molto probabilmente, i titoli assomiglierebbero a questo: “Rapinatori aggrediscono un commerciante e rubano tutto l’incasso”, oppure “Ladri attaccano una filiale in pieno centro”. Insomma, il lettore si accorgerebbe immediatamente di chi è la responsabilità dell’accaduto e avrebbe un’idea già chiara della vicenda. Tuttavia, in questo caso la maggior parte dei titoli vede protagonista la persona offesa dal reato.

Vediamo insieme alcuni titoli: “Maestra d’asilo viene licenziata per un video a luci rosse”; “Torino, maestra d’asilo licenziata dopo i video hard”; “Torino, video hard della maestra d’asilo sul web”; “Video hard della maestra: licenziata perché tradita dall’ex”. L’uso di titoli sensazionalistici non è una novità, ma la notizia fa scalpore per il fatto che una donna viva la sua sessualità in modo libero. L’indipendenza sessuale femminile è infatti considerata più scandalosa e deplorevole rispetto alla commissione di un reato. Per assurdo, inoltre, la maestra ha perso il lavoro.

 

Il potere maschile

Molti hanno cercato i contenuti erotici della vittima su Pornhub, infatti “maestra di Torino” è stato uno dei video più cercati degli ultimi giorni (https://it.mashable.com/4777/maestra-torino-video-hard-revenge-porn-denuncia). Si tratta dell’ennesimo episodio in cui il potere maschile è protagonista: gli stessi uomini che hanno insultato e sminuito la vittima, molto probabilmente hanno cercato i suoi video. In un contesto maschilista come il nostro, gli uomini possono giudicare cosa è giusto e cosa no, ma possono anche usufruire dei filmati rubati. In questa contraddizione la società decide quando una donna è una poco di buono, ma ovviamente queste regole non si applicano agli uomini, che rimangono liberi di giudicare e allo stesso tempo godono di ciò che criticano.

Per fortuna, molte persone hanno mostrato solidarietà: a differenza di quanto accaduto con Tiziana Cantone, i social si sono mobilitati per difendere la maestra di Torino. Questo denota un certo cambiamento nella società, che ha preso coscienza del fenomeno del revenge porn e dell’emancipazione femminile. Figure di spicco come Chiara Ferragni e Claudio Marchisio si sono esposte pubblicamente per criticare l’autore del reato: difficilmente sarebbe successo qualche anno fa, e sicuramente non è andata così ai tempi di Tiziana Cantone. Tuttavia, possiamo sperare che messaggi come quello di Marchisio possano arrivare al pubblico giusto, cioè agli uomini e ragazzi.

Purtroppo, però, chi si scaglia contro questi episodi fa ancora parte di una minoranza. Il quotidiano La Stampa ha inoltre dato spazio a colui che ha diffuso il video, permettendogli di fornire le sue giustificazioni al grande pubblico: finché continueremo a dare voce all’autore del reato, episodi simili continueranno ad accadere.

Questa storia dovrebbe spingerci a riflettere sul problema del desiderio maschile e del suo potere, che può provocare il licenziamento di una persona. Una comunicazione differente, che punta l’attenzione sul gesto del revenge porn e non sulla vittima, è fondamentale per cambiare la percezione di tutti.

 

Nora