
Un annuncio di lavoro shock è stato pubblicato dallo chef stellato Paolo Cappuccio.
L’annuncio è il seguente:
“Seleziono chef con brigata per hotel 4 stelle in Trentino. (…) evitare perditempo, comunisti (…) Masterchef del c…. E affini. Persone con problematiche di alcol, droghe e di orientamento sessuale (…)”
Pubblicato su Facebook, il post è stato successivamente eliminato. Si sa, però, che i social non dimenticano . Infatti, sebbene sia stato visibile per un tempo limitato ha comunque fatto il giro del web e provocare scandalo. A contribuire alla viralità sono stati diversi commenti di utenti e giornalisti che hanno sottolineato i profili discriminatori dell’annuncio , definendo il contenuto “una violazione delle leggi sul lavoro”.
Secondo il rinomato chef, però, non si tratta di una violazione bensì di uno sfogo e che ha il diritto di scegliere chi vuole per la sua cucina. Non è la prima volta che Cappuccio si esprime in questi termini: già nel 2020 era stato segnalato un suo annuncio per la stagione estiva a Caorle, dai toni altrettanto offensivi. Anche in quell’occasione, gli utenti social avevano denunciato la natura discriminatoria del messaggio.
Paolo Cappuccio: quando un annuncio di lavoro diventa discriminazione
In Italia, il Decreto Legislativo 216/2003 vieta esplicitamente la discriminazione nei luoghi di lavoro per motivi di orientamento sessuale, convinzioni religiose o idee politiche. Anche lo Statuto dei Lavoratori e la Costituzione (articolo 3) ribadiscono l’uguaglianza. Inserire esclusioni in un annuncio può comportare sanzioni, la nullità del contratto e risarcimenti, se viene provato il carattere discriminatorio.
Raph