Twitch è una piattaforma di livestreaming, principalmente di videogiochi, primo leader del settore nelle trasmissioni di eventi e competizioni eSports. Adesso, è fonte inestimabile d’intrattenimento a 360°. Anche qui c’è una grande fetta di membri appartenenti alla comunità LGBTQIA+.
VeaLaErre, aka Valentina, è una streamer da qualche anno, e con i suoi 1.400 follower circa ha creato una fanbase amorevole e d’elite. Ma, per arrivare dov’è adesso, ha trovato molti ostacoli sul suo cammino. Ho intervistato la zia Vale (come è conosciuta in piattaforma), chiedendole in particolare del suo percorso sia come donna videogiocatrice che come membro della comunità LGBT+.
Twtich, intervistata la streamer VeaLaErre: Mi sono state fatte tantissime battute (…) solo perché “gamer”
- Presentati brevemente, e facci sapere da quanto sei sulla piattaforma di Twitch.
Mi chiamo Valentina, ho 31 anni. Sono di Napoli e attualmente vivo a Brescia da circa 6 anni. Credo di essere sbarcata su Twitch 3 anni fa per gioco. Ho ripreso seriamente con le livestreaming quasi due anni fa, mentre un annetto fa ho iniziato a lavorare molto di più su me stessa e a cercare di crescere in tutti i sensi, tentando con tutte le mie forze nel mio sogno: quello di costruire una community inclusiva e compatta, che possa aiutare il più possibile chi ne ha bisogno.
- Quando hai iniziato la tua carriera come streamer, ci sono stati eventi spiacevoli quali atti di cyberbullismo o di sessismo nei tuoi confronti?
Cyberbullismo non saprei, non penso di averne subito molto, sessismo beh quello continuamente, come accade spesso anche in giochi competitivi. Mi sono state fatte tantissime battute, ne ho sentite veramente di tutti i colori in quanto donna, solo perché “gamer” da quando avevo 6 anni e appassionata del mondo videoludico.
Non mi ha reso la vita facile per nulla – VeaLaErre si racconta riguardo il suo essere parte della comunità
- Puoi confermare o smentire la seguente affermazione: “far parte della comunità LGBTQIA+ non mi ha agevolato a crescere con la mia piattaforma”?
Posso confermare che non mi ha agevolato, anzi. Mi sono sentita costretta e limitata, dovendo intervenire con la chat solo followers oppure chiudendo il gruppo Telegram, rendendolo accessibile solo agli abbonati al mio canale.
- Ci sono state occasioni per le quali un determinato Tag Twitch (come ad esempio “LGBTQIA+”) ha attirato attenzioni e discriminazioni indesiderate? – Postilla: i Tag Twitch si usano per descrivere una live al di là del gioco e della categoria; il pubblico può usarli per trovare gli utenti a cui è interessato.
Ce ne sono state così tante che non riesco a contarle sulle dita delle mie mani. In un periodo era un continuo insulto in chat; è durato tantissimi mesi, e non mi ha reso la vita facile per nulla. Continuerò nonostante tutto ad utilizzare sia il tag LGBTQIA+ che quello del Body Positive con fierezza ed orgoglio.
Avere Paura è umano. Affrontarla tutti i giorni è da Eroi.
- Pensi che l’espressione della propria identità di genere e/o la rappresentazione del proprio orientamento sessuale sui social quali Twitch e/o similari sia fondamentale per sradicare l’ignoranza e il criticismo sull’argomento?
Non credo sia necessario o fondamentale. Penso in realtà che già solo discuterne (civilmente e con rispetto) o parlarne possa aiutare a sradicare pregiudizi e ignoranza. Piccoli gesti possono creare i presupposti per grandi cambiamenti.
- Lascia un messaggio ai giovani adulti e non che vorrebbero iniziare la tua medesima carriera ma hanno paura di essere attaccati per il proprio orientamento e/o identità di genere.
Avere Paura è umano. Affrontarla tutti i giorni è da Eroi. Siate voi stessi, anche davanti ad uno schermo che può sembrarvi ostile. Sono sicura che, pur se solo con un sorriso, riuscirete a migliorare la giornata della persona che vi sta guardando in quel momento.
Valentina è una donna con estremo coraggio, che ogni giorno lotta per rendere il suo sogno realtà: un posto dove una persona possa essere sé stess* sempre, con attorno l’affetto di tante persone sparse per tutta Italia, e perché no, internazionalmente. La sua esperienza non è solo un campanello d’allarme per il sessismo e l’omobofia ancora radicati nel paese, ma un bellissimo racconto di resilienza ed amore per ciò che si è e si fa, e la prova che non bisogna mai lasciarsi scoraggiare. Spero che questo desiderio della zia VeaLaErre non sia solo un sogno, bensì una realtà ben nota, a partire da Twitch per arrivare ai confini del mondo.
Aeden Russo