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Pelle, sole e quarantena: i 7 consigli del dermatologo

In questo periodo siamo tutti a casa nel rispetto del decreto contro il Coronavirus, tuttavia, una passeggiata col cane, un po’ di relax in giardino o in balcone, una corsetta veloce o una passeggiata per fare la spesa, sono un’ottima occasione per godere dei benefici del sole ad ogni età, purchè ciò avvenga nel rispetto della pelle.

Il dottor Mirko Serio, dermatologo romano, ha risposto a 7 nostre domande su protezione, pelle e nei.

1) Cosa sono i nei?
Il nei sono dati da un concentrato di cellule benigne che il più delle volte si presentano sulla nostra pelle come “macchie” (nevus=macchia) di varie dimensioni e colori, prevalentemente di colore marrone e nero.

2) Perché bisogna controllare i nei?
Il controllo dei nei serve per poter individuare precocemente l’eventuale degenerazione dei nei in tumore. Tale controllo rientra nei protocolli Internazionali, per questo motivo è indispensabile rivolgersi esclusivamente a specialisti capaci di argomentare e interagire in modo tempestivo e mirato.

3) Che cosa è il melanoma?
Il melanoma è un tumore maligno, forse tra i più aggressivi e subdoli, pertanto è indispensabile una diagnosi precoce, può generarsi come “nuovo neo” o trasformando un “neo preesistente”. Da qui l’importanza del controllo periodico di tutta la superficie cutanea del nostro corpo.

4) Come si capisce se un neo si è modificato?
Osservare da sé i propri nei allo specchio, cercando di percepirne eventuali modifiche, è poco utile a causa della soggettività di interpretazione. Lo specialista invece, nell’osservazione si avvale degli ausili medici più recenti e della “regola dell’ABCDE”: Asimmetria-Bordi-Colore-Dimensioni-Evoluzione. Criteri di valutazione su base scientifica.

5) In cosa consiste e quando va fatto il controllo dei nei?
Il controllo dei nei è fondamentale, è qui che il dermatologo può osservare nel complesso tutta la superficie cutanea della persona.
E’ importante ribadire, che dovrebbero farlo tutti almeno una volta l’anno, nessuno escluso, preferibilmente quando la pelle non è abbronzata, questo per una visione più attenta.
Lo specialista deve effettuare la cosiddetta “mappa dei nei” con il dermatoscopio che è in grado di analizzare al meglio lo stato di ogni neo .
Oltre al dermatoscopio, esiste un’altra tecnica per l’osservazione microscopica, è la cosiddetta epiluminescenza digitale. Questo metodo consente l’archiviazione digitale dell’immagine creandone una fotografia dettagliata e precisa.

6) Ci sono soggetti più a rischio melanoma?
Nessuno è da ritenersi immune da una qualsivoglia forma tumorale, tuttavia un errato stile di vita come un’eccessiva esposizione al sole, magari in orari e con protezioni inadatte, fattori genetici, una carnagione chiara soggetta a scottature, e soprattutto la quasi totale mancanza di campagne informative sulla prevenzione, sono fattori di rischio determinanti.

7) In chiusura cosa suggerisce a chi ci sta leggendo?
Sono pochi e semplici i consigli che io do sempre ai miei pazienti:
Innanzitutto un maggior utilizzo di strumenti di prevenzione e protezione. Ovvero creme solari con alto filtro UV (magari 50+Spf), occhiali da sole (con filtro), magliette e cappellini, sopratutto per i bambini e più giovani, educandoli così ad un sano approccio al sole.
Infine il monitoraggio annuale da parte di uno specialista.

Come abbiamo ampiamente spiegato è indispensabile monitorare lo stato della pelle e dei nei, sottoponendoci periodicamente ad un’osservazione clinica di tutta la pelle, ed è possibile farlo anche durante questa quarantena che ovviamente non impedisce a nessuno di sottoporsi alle visite specialistiche.

“E’ fondamentale inoltre creare col proprio medico un rapporto basato sulla fiducia e sul dialogo, senza inutili imbarazzi, uniti dall’obiettivo comune di proteggere e trattare al meglio la nostra pelle e la nostra salute”