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Le parole del figlio gay al padre dopo la sua morte, diventato anche lui papà

La storia di un padre e un figlio gay, la storia di quando l’amore supera le incompresioni.

“Sei stato il primo uomo a trattenermi e io sono stato l’ultimo a trattenerti quando sei morto tra le mie braccia. Ora sono anch’io un padre e vorrei che tu potessi essere qui per incontrare tuo nipote. Lo adoreresti, papà.”

Questo il breve ma essenziale messaggio di addio che Peter Sheward-Himpson ha lasciato a suo padre, scomparso per un tumore alla prostata poco dopo il matrimonio del figlio gay con il suo compagno. Ora, Peter ha un figlio, che però non potrà conoscere il nonno.

Questo omaggio Peter lo ha fatto in occasione della Festa del Papà, che nel Regno Unito si festeggia la terza domenica di maggio.

Ma veniamo alla storia fra padre e figlio. Peter e il padre non avevano molto in comune. Questo per anni ha bloccato Peter dal fare coming out, pensando che non l’avrebbe presa bene. Come spiega lui stesso, il padre era della vecchia generazione, convinto che solo l’uione fra un uomo e una donna fosse quella giusta.

La distanza che separava i due aveva creato diversi problemi, fino a quando Peter non ha deciso di fare coming out. Era una sera come tutte le altre, passate al pub. Poi Peter ha rivelato quello che era veramente. E la risposta del padre è stata sorprendente: “Non capisco. Non lo capisco e probabilmente non lo farò mai. Ma tu sei mio figlio e ti amo.”

Da quelle parole, Peter aveva capito una cosa. Forse, il padre non avrebbe mai compreso fino in fondo l’amore che si può creare tra due uomini, ma se non avesse avuto tutta quella paura, forse avrebbe riallacciato i rapporti con il papà molti anni prima.

Da quel giorno, nonostante tutto, il rapporto tra padre e figlio divenne più forte. Tanto che lo accompagnò all’altare, il giorno delle sue nozze. Un gesto che non si sarebbe mai immaginato, e che mai potrà dimenticare.

L’uomo però aveva un tumore alla prostata. Un tumore forse di cui si prova vergogna a causa della scarsa informazione a riguardo. I suoi amici al pub gli dicevano che se aveva il cancro alla prostata non sarebbe stato più un uomo, che avrebbe perso la sua libido.

Niente di più sbagliato. Ma come spesso accade, la disinformazione ha “convinto” il padre di Peter a non fare le analisi del sangue. Non sono serviti nemmeno le suppliche di Peter. Solo quando il dolore era diventato insopportabile, il padre ha ceduto. Iniziata la terapia si è operato, e tutto è andata per il meglio.

Ma ecco che dopo il matrimonio di Peter, la malattia è tornata a farsi sentire nuovamente. Ma stavolta non c’era nulla da fare. Si era espanso, aveva intaccato anche gli altri organi. Nel giro di sei mesi, è morto  tra le braccia di Peter.

Dalla questa esperienza, Peter ne è uscito con la consapevolezza che non bisogna mai aver paura di essere giudicati, specie da quelli che ci amano.