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Italia e omofobia: tra i paesi dell’UE siamo agli ultimi posti per la tutela dei diritti LGBTQ+

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L’Italia e l’omofobia sempre più dilagante nel nostro paese, ci fa scivolare tra gli ultimi posti nella tutela dei diritti LGBTQ+.

Trenta anni fa l’omosessualità fu depennata dall’OMS dall’elenco delle patologie mentali.
In occasione di questo anniversario e della Giornata Internazionale contro l’omotransfobia del 17 maggio, l’associazione “ILGA Europe” (International Lesbian and Gay Association – Europe) ha reso nota la nuova “Rainbow Europe Map“.
Questa mappa rileva il comportamento di quarantanove Paesi tra Europa e Asia centrale dal 2009 nei confronti delle persone LGBTQ+ e dei loro diritti su tali territori.
Gli strumenti di misurazione, nello specifico, tengono conto del riconoscimento dei diritti civili, della presenza di leggi contro i crimini d’odio, l’educazione nelle scuole e le tutele sanitarie e sociali.

Oltre alla “ILGA Europe” c’è un’altra associazione che ha stilato una classifica sui diritti LGBTQ+.
La FRA (European Union Agency For Fundamental Rights), infatti, si base su un campione di centoquaranta mila persone dei 28 paesi dell’Unione Europea.
Per il primo anno, inoltre, ha deciso di includere anche le persone Intersex e ragazzi tra i quindici e i diciassette anni.

I dati che riguardano l’Italia, purtroppo, da qualsiasi ente vengano pubblicati sono preoccupanti. Vediamoli insieme.

Italia e omofobia: la ILGA Europe e la FRA ci inseriscono tra gli ultimi posti nella tutela dei diritti LGBTQ+.

In Italia l’omofobia è troppo presente e per questo motivo scivoliamo agli ultimi posti negli indicatori di tutela per i diritti LGBTQ+.

Secondo la ILGA Europe e la sua “Rainbow Europe Map”, in una scala da 1 a 100, l’Italia ottiene un punteggio del 23%.
Nel 2018 eravamo al 27% e già era basso quel risultato e potevamo fare peggio?
Ma certo che si!
Escluse Turchia e Russia che si fermano rispettivamente al 4 e al 10% e i pesi dell’est Europa che oscillano tra i 17 e i 22 punti percentuali, siamo davvero in fondo alla classifica.
Il nostro paese, infatti, ha delle mancanze nell’educazione sessuale e di genere nelle scuole.
Inoltre, è l’ultimo tra i fondatori dell’Unione Europea a non avere una legge che equipari odio razzista e odio omo-transfobico.
Solo Lettonia, Bulgaria e Repubblica Ceca non hanno una legislazione a riguardo.
Curioso, oltretutto, che lo Stato Ceco che ha le nostre stesse mancanze, abbia comunque un indice del 26% e quindi leggermente superiore al nostro.

Per la FRA Lgbtqi Survey, invece, abbiamo dei risultati nella maggior parte degli indicatori principali, che sono vicini o al di sotto della media europea.
Ad esempio, sul campione dei partecipanti preso in considerazione in Italia, solo l’8% crede che il Governo combatta attivamente intolleranza e pregiudizio contro le persone LGBTQ+.
Il 30% , invece, evita alcuni posti per paura di discriminazioni.
Addirittura il 41% dei partecipanti, dichiara che pregiudizio e intolleranza nel nostro paese siano aumentati negli ultimi anni.

Infine, il 32% delle persone campionate dichiara di essere stato discriminato o molestato e per questo, solo il 39% si è dichiarato rispetto al proprio orientamento sessuale.

I dati sono preoccupanti e come al solito siamo sempre indietro per quanto riguarda la tematica LGBTQ+.
Ci auguriamo che lo Stato possa quanto prima attuare delle norme in favore e a tutela del “mondo arcobaleno”.
Noi, nel nostro piccolo, possiamo consigliare a te che stai leggendo questo articolo e che magari conosci persone omofobe, di fagli leggere questa “lettera” scritta per lui.
Dove non arriva ancora lo Stato italiano, proviamo ad arrivarci noi facendo aprire gli occhi e sensibilizzando le persone.

Simone D’Avolio

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