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DEAR EX – Chi lo ha amato per primo

Chi lo ha amato per primo

Dear Ex (La traduzione del titolo cinese è “Chi lo ha amato per primo”) è un film taiwanese diretto dai registi Mag Hsu e Chih-Yen Hsu.

Il film ha ricevuto 8 nomination al 55th Golden Horse Awards e vinto Best Actress, Best Original Film Song e Best Film Editing.  Al Taipei Film Award si è aggiudicato i premi Best Narrative Film, Best Actor  e Best Actress.

Disponibile su Netflix dal 1º febbraio 2019 in lingua originale (mandarino) con sottotitoli.

La trama

Liu Sanlian (Ying-Xuan Hseih) scopre che prima di morire il suo ex marito Zhengyuan (Spark Chen) aveva nominato il suo amante Jay (Roy Chiu) come unico beneficiario della sua polizza assicurativa, escludendo il loro figlio adolescente Cheng-xi (Joseph Huang). Prima ancora di avere il tempo di elaborare il lutto, il Dear exragazzo si allontana dalla casa materna a causa delle insistenti sfuriate della madre e per la curiosità di scoprire la verità riguardo suo padre ed il suo amante.

Una scoperta che porterà i tre protagonisti di Dear Ex (Chi lo ha amato per primo) a far pace con i propri rancori.

Sentimenti a colori in Dear Ex

Cheng-xi è il narratore deputato a raccontarci la storia. La prima parte della pellicola è soprattutto una esposizione di essa e dei personaggi coinvolti.

Man mano che il film prende il ritmo, il racconto diventa a più voci e più introspettiva. Nella seconda parte, infatti, assistiamo ad un approfondimento dei personaggi in quanto esseri umani, con i loro pregi, difetti e insicurezze.

Passato e presente si alternano permettendoci di comprendere meglio chi siano in realtà i protagonisti e, soprattutto, chi fossero prima della perdita dell’uomo che li ha inevitabilmente uniti.Dear ex

I diversi flashback che incontriamo durante la narrazione sono il ritratto di un amore che resiste alle prove del tempo. Ricordi dai colori tenui e contenuti intensi.

In questo viaggio di scoperta dei tre protagonisti ci introduciamo silenziosamente nelle loro case, nelle loro zone di conforto, nelle loro preghiere, nel loro intimo.

La Taipei presentata è ben diversa da quella spesso rappresentata generalmente nei film. Dècor, costumi ed illuminazione sono colorati, brillanti e sapientemente disordinati.

Elemento inizialmente spiazzante è l’inserimento di disegni e scarabocchi che in molte scene si  sovrappongono alle immagini. Mag Hsu ha confessato in una intervista di averli usati più in modo funzionale che narrativo; questi elementi hanno aggiustato il tiro su alcuni errori tecnici.

I temi della famiglia, dell’omosessualità, del tradimento sono delicati ed universali. In Dear Ex sono affrontati con eleganza e delicatezza e la varietà di emozioni è espressa in modo eccellente dagli interpreti del film.

Valori assoluti

L’apparente fulcro narrativo (la contesa economica) cela una rete di intrecci di vite intrise di dolore, dubbi e prese di coscienza. Che viene gradualmente districata e svelata nelle scene emotive, romantiche, ricche di pathos che si susseguono per l’intera durata del film.

La nostra sensazione è quella di aver provato da subito simpatia ed empatia per entrambi gli amanti. Di non aver potuto schierarci, condannare o provare compassione solo per uno dei due.

Percepiamo da subito la loro rabbia, il loro dolore, il loro amore senza differenze.

Ulteriore prova (semmai ancora ne servisse una) che l’amore, la famiglia, il lutto sono valori assoluti.

Che la Vita non ha orientamento sessuale.