Weekend è un film del 2011 scritto e diretto da Andrew Haigh. È considerato uno dei migliori film a tematica Lgbt realizzati negli ultimi anni ed è disponibile su Amazon Prime Video.
Girato in una quindicina di giorni con un budget poco generoso, troupe ridotta e in successione cronologica per preservare quanta più spontaneità possibile nella performance degli interpreti.
La trama
Russell (Tom Cullen) incontra Glen (Chris New) in un locale e si risveglia al suo fianco la mattina seguente. Quella che sembra solo l’avventura di una notte si trasforma in altro.
Nell’arco del weekend i due arriveranno a condividere sentimenti, ricordi, paure e desideri, fino a scoprirsi all’inizio di un’imprevista storia d’amore.
A cinque anni dalla sua uscita ufficiale, la Teodora Film annuncia la distribuzione del film (in lingua originale sottotitolato) nei cinema italiani per il 10 marzo 2016.
Alla vigilia della distribuzione italiana, la produzione rivela che il film sarà disponibile in sole 10 sale – tutte al nord, tranne una a Roma – a causa del giudizio negativo assegnato dalla Commissione nazionale per la valutazione dei film della Conferenza Episcopale Italiana (che preclude molte sale del circuito d’essai, spesso gestite dalle parrocchie). Il film viene classificato come “Sconsigliato/Non utilizzabile/Scabroso” e ridotto a due sole tematiche: droga e omosessualità.
La critica e la stampa hanno valutato negativamente il giudizio e l’azione svolta dalla CEI, sostenendo che essa delinea una vera e propria “censura che sfugge al controllo dello Stato”.
Weekend: oltre la censura
Di fatto Weekend non è solo droga e omosessualità.
Racconta il bisogno di autodefinizione e identificazione. Descrive la solitudine, la paura di legarsi a qualcuno e di lasciarsi andare senza essere condizionati dal timore della percezione che gli altri hanno di noi.
Considerazioni e temi di interesse collettivo, ma l’ombra dell’omofobia, la pressione eteroconformista alla norma e la complessità del coming out non sono ascrivibili alla categoria “valenza universale”. Le dinamiche con cui si manifestano questi argomenti sono riconducibili solo alla comunità omosessuale.
La camera segue, insegue, si avvicina e si allontana dai personaggi. Dai loro sentimenti, le loro paure, le loro fragilità, i loro desideri. Svelati e celati dalle persone, dalle intenzioni, da loro stessi.
Interni ed esterni. Comfort e disagio. Compagnia e solitudine. Opposizione e accettazione.
Questa è la ricerca universale. Individuare il divario tra chi siamo e chi vogliamo essere, tra cosa abbiamo e cosa vorremmo, tra dove siamo e dove vorremmo essere.
La paura e il coraggio di scoprire noi stessi attraverso gli altri.