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L’Italia sta con l’Ungheria: È incredibile come riesca a schierarsi sempre dalla parte sbagliata

Meloni difende la legge anti LGBT+ dell'Ungheria voluta da Orbàn e sembra voglia imitarlo

La Legge anti LGBT+ in Ungheria è stata attuata già da diverso tempo e, anzi, sembra sia stata anche inasprita. Viktor Orbán, amico di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, pare abbia addirittura aggiunto un decreto che autorizzerebbe le persone a denunciare le famiglie arcobaleno con figli. A nulla sembra essere servito l’intervento dell’Unione Europea. L’UE avrebbe chiesto alla Corte di giustizia europea di sanzionare in qualche modo il Premier ungherese per violazione dei diritti umani.

Quindici Paesi dell’UE si sono schierati contro la Legge anti LGBT+ dell’Ungheria. Compresa la Finlandia che, come saprete, ha un governo di destra appena entrato in carica che in teoria, e da quanto appreso, dovrebbe essere ancora più di destra di quello italiano. Eppure, l’unico Stato occidentale membro dell’unione a non condannare Orbán è stato proprio l’Italia. C’erano dei dubbi? Mi sa di no. È incredibile, infatti, come il nostro Paese, in determinate circostanze, riesca sempre a schierarsi dalla parte sbagliata.

Cosa dice la Legge dell’Ungheria, voluta da Orbán, contro le persone LGBT+

Legge anti LGBT+ in Ungheria, Orbán un po’ come Hitler e di conseguenza Meloni un po’ come Mussolini: ecco perché

Quello che sta succedendo in Ungheria alle persone LGBT+ per mano di Orbán, in virtù anche dell’appoggio di Giorgia Meloni e del Governo, si potrebbe riassumere con questo concetto matematico: Orbán : Hitler = Meloni : mussolini. Ovviamente, il tutto, con le dovute proporzioni (non solo matematiche). Ecco la nostra analisi che spiega il perché sembra esserci molta somiglianza.

Fatti storici oggettivi alla mano, infatti, ci dicono che Hitler individuò negli ebrei e in tutta quella razza che lui definì “non ariana” (LGBT+ compresi) le persone colpevoli della disfatta della Germania durante la prima guerra mondiale. Questo portò il Führer a fare delle leggi ad hoc contro gli ebrei, gli omosessuali e tutte quelle persone non “conformi” secondo lui. Tra le leggi c’era quella che permetteva alle persone di denunciare gli ebrei, anche vicini di casa o conoscenti, per poterli individuare e portare successivamente nei campi di concentramento. Il Duce tentò di imitarlo. Infatti, anche lui iniziò a dare la caccia agli ebrei e a perseguitarli, così come fece anche con le persone LGBT+. Tutto questo, dunque, si può riassumere in: Hitler ha dato il “la” e Mussolini lo ha appoggiato e poi seguito.

Questo excursus storico a cui abbiamo chiesto ausilio ci aiuta a capire perché abbiamo individuato delle analogie tra Orbán e Hitler e tra Mussolini e Meloni. Sempre con le dovute proporzioni, sia chiaro. Chi è che ha individuato le persone LGBT+ come i colpevoli di quasi tutti i mali della società, presentando leggi ad hoc e a tratti perseguitandoli? Orbán. Chi è che cerca di imitarlo emanando una legge ad hoc che sembra perseguitare le persone LGBT+ e i bambini delle coppie gay? Meloni. Non è una vera e propria trasposizione della follia nazifascista ai giorni nostri. Ci mancherebbe. Anche perché dubitiamo possa ritornare con quella violenta struttura. È curioso, però, come sembra esserci una sorta di linea di continuità delle scelte politiche e sociali tra i due Paesi e uno dei periodi storici più bui della storia.

Ecco perché, precedentemente, vi abbiamo parlato di “fascismo 2.0“. Una versione aggiornata del fascismo che potrebbe essere intesa anche come un governo di “conservatori-reazionari”. Anche solo reazionari va bene. Forse è pure più adatto.

 

 

Fonte immagine copertina: RaiNews
Fonte notizia legge anti LGBT+: La Repubblica

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