I Gay Pride 2020 sono stati annullati in tutta Italia ed Europa a causa del Covid-19, ma Salvini potrebbe manifestare a Roma, in piazza, il due giugno.
Le associazioni del Coordinamento Vicenza Pride, come vi avevamo già segnalato, hanno annullato la marcia che si sarebbe dovuta tenere il prossimo 20 giugno per via del Coronavirus.
La cancellazione di tale manifestazione ha creato un effetto domino in tutta Italia.
Per tutelare la salute dei cittadini, infatti, anche le altre città hanno deciso di annullare la parata arcobaleno.
Prima ancora dell’effetto domino italiano, però, diversi stati d’Europa e dell’America avevano già cancellato i Pride sul loro territorio.
Proprio per questo motivo, l’InterPride e EPOA, hanno proposto alle associazioni LGBTQ+ di tutto il mondo di fare un Global Pride in diretta streaming.
In questo modo, infatti, si potrà manifestare in assoluta libertà e senza mettere a repentaglio la salute delle persone.
Fin qui tutto bene direte voi.
La salute dei cittadini viene prima di ogni cosa. Anche dei Gay Pride. Ed è giusto, pertanto, aver annullato le varie sfilate in Italia.
Purtroppo, però, nonostante l’emergenza Covid-19 non sia ancora terminata, c’è qualcuno che ha deciso di proporre una manifestazione chiamando a sé migliaia di persone.
La “Lega (Nord)” guidata da Matteo Salvini e il partito di Giorgia Meloni “Fratelli d’Italia“, nello specifico, hanno indetto una manifestazione per il due giugno.
Si, avete letto bene! E poco importa a loro, a quanto pare, se non si possono creare assembramenti.
Gay Pride 2020 annullati (giustamente) per salvaguardare la salute delle persone, ma Salvini e Meloni propongono di scendere in piazza il 2 giugno
I Gay Pride di quest’anno sono stati giustamente annullati per salvaguardare la salute delle persone, ma Salvini e Meloni chiamano la folla per protestare in piazza.
Un evento, se si dovesse fare, che porterà all’assembramento di migliaia di persone.
Certo…potrebbe avere anche un senso protestare contro l’attuale Governo.
Quello che ci lascia sbigottiti, infatti, è tutt’altro!
Siamo ancora in emergenza Covid-19, non si possono creare assembramenti e bisogna mantenere la distanza sociale di almeno un metro e loro cosa propongono? Una Manifestazione, giustamente.
Sembra una proposta surreale, l’inizio di una barzelletta ed invece è tutto vero.
Come viene riportato da “GayPost.it“, Alessandro Battaglia, ha fatto un’osservazione che ci ha fatto riflettere, ovvero:
“Se i partiti possono chiamare a raccolta migliaia di militanti senza che nessuno gli ricordi che non si può, perché non possono farlo anche le associazioni LGBTQ+ con i vari Prode?“
Il quesito posto dal presidente dell’associazione torinese “Quore” è subito diventato virale sul web.
Battaglia, che è anche membro del direttivo del Coordinamento Torino Pride, ha ribadito che le persone responsabili hanno annullato le manifestazioni arcobaleno senza che gli venisse chiesto.
Durante il suo racconto, inoltre, ci ha tenuto a precisare che se la manifestazione del due giugno si dovesse fare, chiederà al direttivo del Torino Pride e a tutte le altre organizzazioni, di ragionare su una riprogrammazione delle sfilate arcobaleno.
Essendo anche il Gay-Pride una manifestazione politica per rivendicare diritti che in Italia mancano, perché non farla svolgere?
Forse rimarrà solo una provocazione, perché le persone responsabili che tengono alla salute dei cittadini rispettano le disposizioni in essere.
Anche se per il bene di tutti, a volte, possono risultare molto restrittive è giusto non comportarsi come irresponsabili.
Una cosa è certa: comunque vada, ancora una volta, il popolo LGBTQ+ si è dimostrato superiore rispetto a certi politicanti.
Simone D’avolio