In questo articolo vi proponiamo l’intervista esclusiva fatta alla Deputata Gilda Sportiello (M5S) in merito alla sua Proposta di Legge per la prevenzione all’HIV. Prima di conoscere nel dettaglio l’iniziativa dell’onorevole pentastellata, è doveroso fare un piccolo preambolo per spiegarvi di cosa stiamo trattando.
Come sappiamo, l’AIFA si sta muovendo per rendere la PrEP (pillola che previene il virus in questione) gratuita e accessibile a tutti. Quello che invece vorrebbe attuare la deputata del Movimento 5 Stelle è un qualcosa in più. Infatti, la sua intenzione è quella di prevenire e contrastare l’HIV, l’HPV e le altre infezioni a trasmissione sessuale mediante l’introduzione di idonee misure normative. Esse dovrebbero dare maggiore assistenza sanitaria alle persone e andrebbero ad abbattere quei costi, notoriamente eccessivi, dei medicinali.
A onor del vero, vi è in Commissione Giustizia in discussione PdL in questione di iniziativa del Deputato D’Attis (Forza Italia) che, però, ha margini per essere migliorata. Ora, invece, si vuole cercare di fare prevenzione sull’HIV anche perché, come dice un famoso detto: prevenire è meglio che curare.
Intervista a deputata Gilda Sportiello (M5S) su PdL prevenzione HIV
Dopo un doveroso preambolo, possiamo procede con l’intervista che abbiamo fatto a Gilda Sportello, deputata del Movimento 5 Stelle.
Grazie deputata per aver detto di sì a questa intervista. Come prima cosa le facciamo i nostri auguri per essere diventata mamma. Tornando al tema dell’articolo, invece, le vogliamo chiedere: Ci può dire di più su questa nuova PdL e perché è così importante fare prevenzione sull’HIV?
“Già durante la scorsa legislatura abbiamo cercato di migliorare la proposta di legge di iniziativa di Mauro D’Attis ed infatti il testo che il deputato ha presentato in questa legislatura e che ora è all’esame della Commissione, è il testo risultante dalle migliorie apportate anche con il nostro contributo prima della fine del passato governo.
Proprio sulla scorta dell’esperienza fatta durante l’esame della scorsa legislatura e dopo aver ascoltato le associazioni che quotidianamente lavorano per contrastare la diffusione dell’HIV, abbiamo ritenuto di presentare una nostra proposta di legge: la proposta D’Attis è un notevole passo avanti, ma non è esaustiva poiché pur “aggiornando” i presupposti normativi, fermi alla legge 135/90, sembra non tener conto dei passi avanti fatti con il Piano nazionale di interventi contro l’Hiv e Aids, disposto dalla stessa legge e aggiornato nella Conferenza Stato-Regioni 26 ottobre 2017.
Il Piano ha in qualche misura sopperito al mancato aggiornamento della norma originaria. Con la nostra proposta di legge codifichiamo, invece, anche i passi avanti fatti con il predetto Piano. La prevenzione sull’HIV continua ad essere indispensabile. Tra il 2000 e il 2021, le nuove infezioni da HIV sono diminuite del 49%, i decessi legati all’HIV sono diminuiti del 61% e circa 18,6 milioni di vite sono state salvate grazie alle terapie retrovirali nello stesso periodo. Questo risultato è stato il frutto di grandi sforzi da parte dei programmi nazionali sull’HIV, sostenuti dalla società civile e da una serie di partner per lo sviluppo.
I predetti dati nazionali ed internazionali per quanto positivi sul lungo periodo, testimoniano anche come l’HIV non sia ancora sotto controllo. Occorre un continuo monitoraggio delle varianti genetiche di HIV ed è altresì necessario implementare nuove strategie per prevenire l’infezione o ridurre la progressione della malattia”.
L’intervista alla deputata Sportiello su prevenzione HIV continua
Abbiamo appreso che la PdL in questione era stata di iniziativa di Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia. Cosa è stato migliorato rispetto a quella proposta?
“Gli obiettivi definiti dalla legge 135/90 hanno consentito al Paese di affrontare con successo l’emergenza AIDS, tuttavia a distanza di più di 25 anni la situazione presenta profonde mutazioni non solo in termini epidemiologici, ma anche per quanto attiene alla realtà sociale e assistenziale. Ancora oggi la popolazione ha una conoscenza del virus insufficiente soprattutto nell’ambito della prevenzione. Risulta ancora scarso il ricorso al Test HIV nel nostro paese ed occorre pertanto programmare un nuovo piano di intervento anche al fine di conseguire gli obiettivi indicati come prioritari dalle agenzie internazionali.
Come innanzi accennato, abbiamo ritenuto necessario presentare una proposta di legge del Movimento 5 Stelle, a mia prima firma, per affrontare il tema in maniera più articolata e per meglio declinare gli interventi necessari.
Innanzitutto, è imprescindibile prevedere l’investimento di risorse opportune per realizzare gli obiettivi: in sede di riparto, sulle disponibilità per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, venivano accantonati circa 49 milioni, fino al 2013, per finanziare le attività previste dalla legge 135 del 1990. In particolare, per la realizzazione dei corsi di formazione e di aggiornamento per il personale che presta servizio in reparti di malattie infettive o che effettuano ricoveri di persone comunque affette da AIDS, nonché all’attivazione di servizi per il trattamento domiciliare dei pazienti.
Dal 2014 tali somme sono confluite nella quota indistinta del fabbisogno sanitario standard nazionale e sono ripartite, tra le regioni e province autonome, secondo i criteri e le modalità previsti dalla legislazione vigente in materia di costi standard. Con la nostra proposta ritorniamo a vincolare nuovamente le quote del fondo sanitario nazionale di parte corrente, ed inoltre disponiamo l’aggiornamento dei LEA anche al fine di garantire l’accesso gratuito ai farmaci antiretrovirali indispensabili per raggiungere e mantenere stabilmente la carica virale sotto il limite di rilevabilità e per rafforzare la profilassi pre e post esposizione.
Con la nostra PdL, inoltre, interveniamo diffusamente sulla lotta contro la stigmatizzazione, sulla prevenzione con l’impiego di strumenti di prevenzione anche l’utilizzo delle terapie antiretrovirali, ampliamo i modelli di intervento per ridurre il numero delle nuove infezioni, facilitando l’accesso al test e l’emersione del sommerso, attraverso servizi e presidi gratuiti.
Al fine, poi, di ridurre l’incidenza e la prevalenza di HIV tra le persone con infezioni sessualmente trasmissibili, prevediamo che siano implementate azioni specifiche; tuttavia, specifichiamo che tali azioni siano definite nell’ambito di un piano pluriennale di interventi per la prevenzione, diagnosi e trattamento delle infezioni sessualmente trasmissibili, distinto dal PNAIDS che richiede un approccio specifico e risorse dedicate. La proposta D’Attis prevede invece un unico Piano”.
Concludiamo l’intervista a Gilda Sportiello con l’ultima domanda
L’HIV è un virus che potrebbe colpire tutti, a prescindere dall’orientamento sessuale, anche se spesso viene solo (erroneamente) ed esclusivamente accostato alle persone LGBT+. Lei pensa che questa destra possa strumentalizzare questa PdL in modo negativo per creare ancora più odio omofobo nel Paese o crede, invece, che il fatto che l’iniziativa sia stata di D’Attis (FI), dunque di una persona della maggioranza diciamo, se ne possa parlare con discreta serenità di questo tema anche sociale?
“La scorsa legislatura il collega D’Attis ha condotto l’esame della sua PdL senza essere influenzato da alcuna strumentalizzazione ed è stato fatto un buon lavoro. Spero ed auspico che ciò si ripeta anche in questa legislatura. Riteniamo fondamentale un intervento costante di contrasto ad ogni forma di strumentalizzazione, che sul tema è purtroppo ancora troppo frequente.
Conosciamo bene la maggioranza con cui dovremo confrontarci e ricordiamo tutti che parte di questa maggioranza applaudiva tra i banchi del senato quando venne respinta la legge conto l’omobilesbotransfobia: il rischio che emergano pregiudizi omofobi durante la discussione della proposta di legge non mi pare remoto, anzi lo trovò probabile. Questo però non deve fermarci: la lotta all’HIV deve essere libera da ogni pregiudizio, non c’è ideologia che tenga.
Parliamo non solo di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per contrastare la diffusione dell’HIV, ma anche di rafforzare le tutele dei diritti sociali e lavorativi delle persone e promuovere con forza la lotta allo stigma: davvero c’è qualcuno che sarebbe disposto a dichiararsi contrario a tutto questo?”
Anche il nostro augurio è che non ci sia nessuno pronto a dichiararsi contrario alla prevenzione. Ringraziamo la Deputata per la disponibilità e le risposte alle nostre domande e andiamo avanti con l’articolo.
Intervista a Massimiliano Gualdi, uno dei fondatori del gruppo per i diritti LGBT+ del Movimento 5 Stelle
Grazie Massimiliano per aver accettato di intervenire anche tu su questo tema e ben risentito. Vuoi spiegarci perché è importante questa PdL e quanto sono elevati i costi per farmaci inerenti alla prevenzione dell’HIV e del virus in generale?
“Innanzi tutto, grazie per avermi ancora una volta ospitato a casa vostra.
Questa PdL è di vitale importanza per moltissimi cittadini e cittadine. Quello che si sta facendo è un enorme passo avanti. Infatti, in Italia la legge che regola la tematica in questione è del 1990. Sono passati 33 anni e la nostra società e conoscenza in merito è molto cambiata per questo è più che doveroso che il legislatore si occupi di ciò. Siamo come sempre in ritardo sui tempi.
La proposta di legge del Movimento 5 Stelle è frutto di 10 anni di lavoro interno, dove la conoscenza e coscienza è maturata moltissimo. Un lavoro che iniziammo come gruppo lgbt-m5s in tempi lontani e che ora vede nella PdL Sportiello un grande risultato ottenuto anche grazie al contributo di alcune associazioni. Personalmente voglio dire grazie a tutti e in particolar modo alla deputata Gilda Sportiello che con dedizione ha portato avanti questo lavoro.
Oggi abbiamo strumenti e farmaci nuovi e anche in Italia si stanno usando per lottare contro questo terribile virus che colpisce trasversalmente tutti quanti noi, sia uomini che donne, sia etero che gay, sia bambini che anziani. (ecc.)
Oggi si stima che in Italia ci siano 120-130.000 persone sieropositive a carico del sistema sanitario nazionale. Ogni persona ha un enorme costo su SSN. Si parla di varie cifre che non includono solo i farmaci ma anche tutto il sistema per accedervi e per controllare l’infezione.
Per quanto concerne i soli farmaci si parla di una spesa che va dai 8-12.000 euro annui per persona, a seconda della terapia usata, senza contare i costi inerenti alle strutture e al personale sanitario. Purtroppo, questa è una vera pandemia e basta usare una calcolatrice per comprendere che enorme spesa dobbiamo sostenere in costi e in vite.
Ma le persone sieropositive non possono essere considerate come spese, ma vanno viste in termini di vita, affetti, amore (ecc.) Per questo con l’avvento della profilassi pre-esposizione detta PrEP abbiamo aggiunto speranza affinché ci siano meno nuovi casi possibili di nuove infezioni. Gli ultimi dati ci dicono che sono stati circa 1.700. Ci sono stati anni passati la cui media di nuovi sieropositivi si aggirava sui 3600 annui e dietro a questi numeri ci sono persone fragili che vanno sostenute.
Il fatto che in commissione giustizia si sia ripreso l’esame di una PdL tematica è per noi importantissimo e da sostenere. Personalmente sono fiducioso e spero che questa PdL diventi realmente legge in tempi veloci. Il Movimento 5 Stelle farà la sua parte”.
Concludiamo l’intervista con Massimiliano Gualdi
Pensi che la combinazione PrEP + questa PdL possa verificarsi e segnare davvero e finalmente una svolta positiva per l’Italia?
“Sia le PrEP che questa PdL sono pilastri importantissimi per la lotta contro HIV e aids. Servirebbe più informazione e più coraggio da parte delle istituzioni che hanno da tempo smesso di informare e prevenire preferendo curare, cosa inaccettabile. Di HIV se ne parla sempre meno ma il virus è sempre ben presente. In Italia serve assolutamente riprendere a fare informazione vera e a mio modesto avviso serve che la PrEP sia disponibile e gratuita.
Un vuoto di anni deve essere colmato, si deve ripartire dalle scuole dove l’informazione sulla educazione sessuale e delle infezioni sessualmente trasmissibili diventi priorità, cose che la PdL Sportiello in armonia con il programma politico m5s contempla.
Spero che in un prossimo articolo si possa dare notizia dell’approvazione di questa nuova legge”.
Ringraziamo Sportiello e Gualdi per essere intervenuti sul nostro blog di informazione LGBT+. Ci auguriamo anche noi che in un prossimo articolo si possa scrivere dell’approvazione di questa nuova Legge.
Fonte immagine copertina: La Repubblica