Dallas Buyers Club è un film del 2013 diretto da Jean-Marc Vallée. Nel 2014 ha vinto tre Oscar per miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista e miglior trucco e acconciatura, due Golden Globe ed altri prestigiosi premi.
Disponibile su Amazon Prime Video.
La trama
Texas 1985. Ron Woodroof (Matthew McConaughey) è un elettricista appassionato di rodeo e dipendente da alcool, droga e sesso.
A causa di un piccolo incidente sul lavoro scopre di avere l’Aids, ad uno stadio molto avanzato.
Gli restano da vivere solamente trenta giorni. Frustrato per la mancanza di cure disponibili, ma non disposto ad accettare il verdetto di morte, Woodrof inizia a documentarsi sulla malattia trovando conforto nell’uso di cure alternative che arrivano dal Messico e non approvate dal ministero della FDA (Food and Drug Administration), andando così contro la comunità scientifica e i medici specializzati, compresa la sua terapista, la dottoressa Eve Saks (Jennifer Garner).
In ospedale conosce Rayon (Jared Leto), una transessuale sieropositiva. Insieme, Ron e Rayon fondano il Dallas buyers club: organizzazione che vende farmaci, importati di contrabbando perché non autorizzati, ad altri sieropositivi in cambio di una quota mensile.
Dallas Buyers Club – Dare to live!
Il film è ispirato ad una storia vera.
Ma per 20 anni la sceneggiatura ha girato da una produzione all’altra collezionando solo rifiuti. Jean-Marc Vallée con una operazione dall’interno è riuscito a trovare i finanziamenti sufficienti alla sua realizzazione.
La pellicola è stata quindi girata con un budget limitato e in 25 giorni, con una sceneggiatura fedele, ma con alcune libertà narrative.
La carica e l’intensità emotiva proviene senza dubbio dalle interpretazioni di McConaughey e Leto. Aiutati da una trasformazione fisica sorprendente riescono, con un lavoro attoriale di altissimo pregio, a trasmetterci emozioni reali. Sofferenza, dolore, rabbia, disperazione, voglia di vivere.
Dallas buyers club arriva, potente e prepotente, dritto al punto. Mostrandoci la desolazione dell’isolamento delle vittime del sistema, dell’Aids e della mentalità omofobica.
Evidenziando allo stesso tempo la volontà di combattere e vivere.
Una storia di morte e resurrezione, un inno alla vita raccontato senza retorica e pietismo.