Cade oggi, 31 Marzo, l’International Transgender Day of Visibility (TDoV), una giornata dedicata alla visibilità delle persone trans. Un modo per riconoscere e celebrare le prese di spazio pubblico da parte delle comunità trans* di tutto il mondo. Indetta per la prima volta nel 2009 dall’attivista statunitense Rachel Crandall è oggi celebrata su scala globale, con iniziative di rivendicazione pubbliche, eventi culturali e azioni online, tutte volte a portare l’attenzione sia sui passi avanti che su quelli ancora da fare.
Simbolicamente è complementare a un’altra ricorrenza trans*, ovvero il Transgender Day of Remembrance. Se quest’ultima è volta a commemorare le vittime della transfobia sistemica, il TDoV invece si propone come una celebrazione della resistenza costante verso la cancellazione che viene messa in atto dal medesimo sistema di potere.
Giornata Visibilità Trans come atto politico
Infatti, i temi attorno ai quali ruota questa giornata possono sembrare più leggeri e le celebrazioni spesso assumono un aspetto colorato e gioioso. Questo però non significa che siano privi di una spiccata e forte connotazione politica. Anzi, è proprio questo a rappresentare uno dei principali cardini di rivendicazione. In un sistema che non prevede i nostri corpi e le nostre esistenze, resistere alla cancellazione e reclamare spazi di visibilità diventa un atto politico cruciale. In un mondo in cui la visibilità è ancora un privilegio e non un diritto reclamarla in qualunque modo e in qualunque grado è una piccola rivoluzione personale e collettiva.
A questo si aggiunge anche l’aria gioiosa che caratterizza molte delle iniziative soprattutto considerando la pornografia della sofferenza in cui spesso rientrano le narrazione trans* sui media di massa. Invece mostrare pubblicamente la gioia delle nostre esistenze, la bellezza dei nostri corpi e la nostra capacità di resistere e creare comunità è proprio l’aspetto principale di questa giornata.
Buona visibilità a tutt*!
Ziggy Ghirelli
Fonti: GLAAD; Stonewall UK; Dinamo Press