Site icon GayPress.it

Restiamo Liberi… di odiare

All’ormai famosa manifestazione del 16 Luglio scorso “Restiamo Liberi” ha partecipato anche Massimo Gandolfini, organizzatore leader e promotore del prezioso Family Day. Mentre Giorgia Meloni rilasciava le sue dichiarazioni, accompagnata da un cartello che recitava “Restiamo Liberi di Educare”, anche Gandolfini diceva la sua sul DDL Omotransfobia definendolo un testo di legge liberticida poiché, a suo dire, è una legge che sancirebbe definitivamente il reato di opinione. E di opinioni Gandolfini è senza dubbio cintura nera perché, nel corso degli anni, ne ha snocciolate parecchie a favore di telecamere e giornalisti. Solo nel 2015, l’impavido Massimo, dichiarava che “nessuno studio prova che l’omosessualità non sia una malattia, è solo una <<normalizzazione>> imposta dai gay e dal politicamente corretto”. Già una simile dichiarazione era sufficiente per scatenare sdegno e incredulità. Ma i suoi fiori all’occhiello non sono finiti (anzi sono numerosissimi) e, parlando dei suicidi, ha concluso che gli omosessuali “si suicidano di più per un disagio identitario”. Serve aggiungere altro? Forse sì: proprio nei giorni in cui si lavorava per approvare la legge sulle unioni civili, Gandolfini e i suoi accoliti paragonavano l’amore omosessuale a quello tra un essere umano e il suo fedele cane. Ha anche ricevuto il plauso di Giorgia Meloni lo scorso anno, quando la stessa gli ha dedicato un tweet che recitava “Grazie a Massimo Gandolfini per le importanti parole che ha pronunciato oggi dal palco della manifestazione “Più famiglia, più Italia” e per il sostegno a Fratelli d’Italia. Difesa della vita, centralità della famiglia naturale, libertà educativa e la lotta all’ideologia gender: sono queste le istanze che condividiamo con il popolo del Family Day e che vogliamo portare anche in Europa” Questo è un breve e conciso quadro del personaggio che ha fatto da spalla a Salvini e Meloni settimana scorsa di fronte a Montecitorio. E tutto questo accadeva nel 2020…

Mentre la comunità LGBT+ sta seguendo l’iter del DDL Omotransfobia, gli antagonisti sono personaggi come Gandolfini che rilasciano mattonate come queste, così, come se nulla fosse, mentre Fratelli d’Italia e Lega gli fanno da cassa di risonanza. Come se quelle qui sopra fossero effettivamente opinioni degne di questo nome, come se nel 2020 fosse accettabile che una simile violenza verbale possa essere lanciata da un pulpito più o meno importante. E ci si chiede come sia possibile non accorgersi di quanto siano socialmente dannose e pericolose affermazioni simili. Ma forse è esattamente questo che temono i seguaci di Gandolfini, Salvini e Meloni: vogliono restare liberi di insultare e/o denigrare chicchessia senza che ci sia conseguenza alcuna. Ma nessuno tocchi gli eroi del Family Day perché, a quanto pare, c’è una fitta schiera di prodi cavalieri pronti a difenderli a spada tratta.

Non è sufficiente, leggere, ascoltare e trascrivere interviste, non è abbastanza portare alla luce notizie di cronaca, aggressioni, pestaggi e (tentati) suicidi della comunità LGBT+ perché il coro unanime degli antagonisti segue nella propria litania che vuole che l’omofobia non esista (è tutta un’invenzione!), che la comunità LGBT+ sia già sufficientemente tutelata, che non servano altre leggi e che tutto ciò che può essere migliorato sia, in fin dei conti, solo una pretesa o un privilegio inaccettabile.

Possiamo continuare a fare finta di nulla, possiamo dirci che tutto va a gonfie vele per la comunità LGBT+, ma sappiamo che non è così. Probabilmente qualcuno ha inteso le unioni civili come il punto d’arrivo finale di una corsa alla libertà e all’uguaglianza, il traguardo ultimo, dopo il quale non ci sono più passi da fare. Non a caso, spesso nei commenti alle notizie si legge il laconico “adesso potete sposarvi. Che altro volete???” come se essere trattati da cittadini di serie A e chiedere di non essere insultati o pestati fosse una pretesa tanto assurda quanto volgare. Come se essere definiti “malati” fosse accettabile. Vogliamo solo che la cultura di questo paese si alzi di livello e che non sia più necessario doversi difendere. Sarebbe bellissimo non avere necessità di nessuna legge, ma questo non è il caso Italiano, purtroppo. E finché ci saranno discriminazioni DI QUALSIASI TIPO allora si deve chiedere a gran voce di essere tutelati dalle istituzioni.

Tutti gli altri possono restare fermi sulle loro posizioni, possono perseverare nella loro convinzione che, come suggerisce Gandolfini, l’omosessualità sia una malattia, una devianza che può essere curata poiché, si capisce, l’eterosessualità è la sola strada percorribile. Possono finire i loro giorni con queste convinzioni soffiando odio finché hanno fiato e avvelenando le realtà a loro intorno, ma finché riceveremo un insulto o saremo vittime di un qualsiasi atteggiamento discriminatorio o violento, allora sarà giusto arrivare a fine corsa con la mano alzata chiedendo uguaglianza e libertà. Quella vera.

Exit mobile version