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Lizzano, la Sindaca attacca il parroco per il rosario contro il DDL Omotransfobia

Antonietta D’oria, Sindaca di Lizzano, ha fermamente preso le distanze dal rosario contro il DDL Omotransfobia, organizzato dal parroco del Comune.
In diverse parti d’Italia, da nord a sud, si stanno organizzando in questi giorni messe e rosari contro il DDL Omotransfobia. Tra le tante iniziative, quella annunciata ieri dal parroco di Lizzano: un rosario per “l’ingiusto e perverso disegno di legge Zan-Scalfarotto-Boldrini contro l’omotransfobia. Ma ecco che nella serata di ieri è arrivata la bellissima replica social della sindaca Antonietta D’Oria, che ha ufficialmente voluto prendere le distanze dal parroco, colpevole di aver organizzato un incontro di preghiera “contro le insidie che minacciano la famiglia”, tra cui, prima fra tutte, cita la legge contro l’omotransfobia.”Certo non sta a noi dire quello per cui si deve o non si deve pregare, ma anche in una visione estremamente laica quale è quella che connota la attuale Amministrazione Comunale, la  chiesa è madre e nessuna madre pregherebbe mai contro i propri figli. Qualunque sia il loro, legittimo, orientamento sessuale. Perché, come ha scritto meglio di come potremmo fare noi, padre Alex Zanotelli, quando ha raccontato la propria esperienza missionaria nella discarica di Corogocho, la Chiesa è la madre di tutti, soprattutto di quelli che vengono discriminati, come purtroppo è accaduto, e ancora accade, per la LGBTQ+”.Parole decise, da applausi, che proseguono sotto forma di doverose domande, chiaramente rimaste senza risposta.

“A nostro modestissimo parere e con la più grande umiltà, ci pare che altre siano le minacce che incombono sulla famiglia per le quali, sì, sarebbe necessario chiedere l’intervento della Divina Misericordia.
Perché non pregare contro i femminicidi, le violenze domestiche, le spose bambine?
Perché non celebrare una messa in suffragio per le anime dei disperati che giacciono in fondo al Mediterraneo?
Perché non pregare per le tante vittime innocenti di abusi?
Ecco, senza voler fare polemica, ma con il cuore gonfio di tristezza, tanti altri sono i motivi per cui raccogliere una comunità in preghiera. Certo non contro chi non ha peccato alcuno se non quello di avere il coraggio di amare. E chi ama non commette mai peccato, perché l’amore, di qualunque colore sia, innalza sempre l’animo umano ed è una minaccia solo per chi questa cosa non la comprende”.

Non contenta, la sindaca si è radunata ieri sera davanti la chiesa insieme ad altri cittadini di Lizzano, munita di bandiera rainbow. Don Giuseppe, parroco ideatore del rosario contro il DDL Zan, ha prontamente chiamato i carabinieri, che hanno così identificato i presenti. “Perché state identificando queste persone? Perché?”, ha domandato loro la Sindaca. “Allora iniziate a identificare quelli che sono là dentro. Perché Lizzano è una città democratica. E questa è una vergogna. Manifestare è un loro diritto”.

Un sentito grazie alla prima cittadina di Lizzano.

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