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A Ferrara lettera con minacce omofobe indirizzata a un membro del Cda del Teatro Comunale

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A Ferrara una lettera anonima con minacce omofobe viene indirizzata a Giacomo Gelmi, membro del Cda del Teatro Comunale della Città.

Sono molto affranto.
Vorrei scrivere articoli diversi, che possano portare magari un sorriso o raccontare di una bella iniziativa.
Mi occupo di attualità, potrei farlo. Anzi…devo farlo!
Le ultime notizie, però, parlano solo delle innumerevoli aggressioni omofobe verbali o fisiche, che da un mese a questa parte sembrano aver preso il sopravvento in Italia.
Dopo l’aggressione avvenuta nei confronti di Lorenzo Donnoli, portavoce di 6.000 Sardine, ci spostiamo di qualche chilometro, rimanendo sempre in Emilia-Romagna.

Come viene riportato dal noto sito “Gay.it”, questa volta, a farne le spese è Giacomo Gelmi.
L’uomo è membro del Cda del Teatro Comunale di Ferrara e ha ricevuto pochi giorni fa una lettera anonima minatoria e a sfondo omofobo.
Forse quello che dice può dare fastidio a qualcuno o, magari, si tratta solo di libertà di opinione come definiscono tali atti Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Quello che è certo è che a Giacomo è arrivata questa lettera anonima che aveva un solo scopo: insultarlo, minacciarlo e mettergli paura.

Il Gelmi, per fortuna, non se ne è stato zitto.
Ha denunciato subito l’accaduto con un post sulla sua pagina Social, che ha poi condiviso sui suoi profili personali.

A Ferrara lettera anonima con minacce omofobe:
“Se continuerai fro*io di me*da, la prossima volta avrai anche l’altra gamba rotta”

 

A Ferrara una lettera anonima, minatoria e con minacce omofobe indirizzata a Giacomo Gelmi.

L’uomo, costretto sulla sedia a rotelle a causa del gesso alla gamba sinistra, si è visto recapitare una lettera con insulti omofobi.
Gli aguzzini, inoltre, sapevano delle condizioni fisiche di Giacomo.
La lettera, infatti, recita cosi:
Bene che ti sei rotto un piede così per un po’ la smetterai di intrometterti, uscire sui giornali e rompere le palle con le tue opinioni. Se continuerai fr*cio di mer*a la prossima volta avrai anche l’altro rotto”.

Persone che volevano solo esprimere la propria opinione o che ci tenevano a intimidire la vittima?
Sicuramente non è ammissibile che nel 2020 succedano ancora queste vicende e che, in Italia, ci siano politici che avallano questi accadimenti.
Giacomo Gelmi, per fortuna, non si è fatto tappare la bocca e ha subito denunciato la vicenda con un post sulla sua pagina Social che trovate nella sua interezza a fine articolo.
A schierarsi in favore dell’uomo, sia Arcigay Ferrara che condanna il vile attacco che Gelmi ha ricevuto, che Manuela Macario, membro della segreteria di Arcigay nazionale.
Quest’ultima si è detta sconcertata e preoccupata per quello che è accaduto all’ uomo e per tutte le aggressioni omofobe avvenute negli ultimi tempi.

Quanto dobbiamo aspettare per avere una legge contro l’omotransfobia? E soprattutto, quanti assurdi ed inutili emendamenti dovremmo leggere prima che tale Decreto venga approvato?

 

 

 

 

 

 

 

 

Simone D’Avolio

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