La legge sull’omotransfobia, in Italia, è passata alla camera proprio pochi giorni fa.
Purtroppo, però, ci sono diversi articoli presenti nel Decreto che tendono a tutelare chi discrimina e usa termini di odio nei confronti delle persone LGBT+.
In questo articolo vi abbiamo raccontato dell’unione civile tra i due attivisti gay che fondarono l’ArciGay nel 1980.
Si sono uniti civilmente il 31 ottobre scorso per commemorare il quarantesimo anniversario dalla scomparsa degli ‘ziti di Giarre’.
Coppia gay brutalmente uccisa nella cittadina siciliana, la cui colpa era quella di essere omosessuali.
Di passi, rispetto a quaranta anni fa, ne sono stati fatti. Molto pochi, però, rispetto a quelli intrapresi dalla Scozia.
Per molti scozzesi, infatti, la nuova legge contro i reati d’odio segnerà la fine della libertà di espressione.
La proposta del governo di Edimburgo è quella di criminalizzare le affermazioni offensive anche all’interno della propria casa.
Per alcuni, tale proposta, è considerata troppo restrittiva perché potrebbe addirittura rendere illegali le ‘conversazioni all’ora del tè’.
La legge attuale sui reati d’odio in Gran Bretagna, che risale al 1986, prevede l’immunità per tutto ciò che viene detto nei luoghi privati.
Tuttavia, il ministro della Giustizia dello Scottish Nationalist Party (Snp) Humza Yousaf propone di abolire questa eccezione.
Il ministro, lui stesso vittima di molti insulti razzisti da parte degli avversari della riforma, sostiene che un crimine così odioso non si può manifestare nemmeno nella sfera privata.
Tutte le altre forme di violenza vengono punite anche all’interno della propria abitazione.
Lo stesso principio, secondo l’uomo, deve essere applicato ai reati d’odio.
Legge omotransfobia: Italia dieci passi indietro anche sulla Scozia
In merito alla legge sull’omotransfobia, l’Italia, continua ad essere dieci passi indietro rispetto a quasi tutto il resto d’Europa e anche nei confronti della Scozia.
In Scozia, come viene riportato anche sul quotidiano ‘Il Foglio’, per via di questa proposta, si è aperto un grande dibattito in cui un fronte trasversale si è schiera to contro il governo.
Il sindacato della polizia scozzese ha fatto sapere che la legge “devasterebbe la legittimità” delle forze dell’ordine, a cui toccherebbe il compito di stabilire di fatto i limiti della libertà di espressione.
L’altra grande preoccupazione è che la legge potrebbe criminalizzare le conversazioni domestiche, violando la sfera privata dei cittadini.
“Alcuni temi caldi possono essere affrontati a casa e ripetuti in pubblico“, dice il segretario generale del sindacato di polizia Calum Steele.
Che porta anche un esempio pratico: I genitori parlano di un argomento divisivo – come i diritti dei gay o dei trans – davanti ai propri figli piccoli, che ingenuamente riportano la conversazione a un adulto che a sua volta sporge denuncia.
Proposta di legge per non discriminare le persone LGBT+ anche in casa. Il popolo si divide
Secondo la proposta di legge i genitori verrebbero processati per i loro commenti in privato.
L’avvocato Sarah Phillimore, membro dell’associazione ‘Fair Cop’ che si batte contro le violazioni della libertà di espressione, paragona la nuova legge all’apparato di sorveglianza della Stasi nella Germania dell’Est.
“Lo stato incoraggerà i cittadini a spiare i loro vicini. Altrimenti come farà ad avere le prove del reato?“.
Inoltre, la donna ha riferito che è difficile stabilire il confine tra una opinione legittima e un commento offensivo.
La Chiesa cattolica scozzese riferisce che, secondo la definizione di reato d’odio fornita dal governo, le proprie posizioni sul matrimonio e gli omosessuali verrebbero considerate tali.
Arrivare a ‘spiare’ i propri cittadini all’interno della propria casa non è sicuramente un’idea bella.
Quello che è certo è che, almeno in Italia, una legge giusta contro l’omotransfobia è indispensabile e che un po’ di educazione nel linguaggio da utilizzare da parte dei genitori, per sensibilizzare i figli a non usare termini discriminatori non dovrebbe fare male a nessuno, anzi…
Simone D’Avolio