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Giornata contro l’omofobia, il MIUR invita le scuole a parlarne: In futuro potrebbero esserci problemi a riguardo

A pochi giorni del 17 maggio, la Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, il Ministero dell’Istruzione emana una comunicazione da inviare alle scuole che parla molto chiaro.

Giornata contro l’omofobia, bifobia e transfobia: il Ministero vuole una scuola più inclusiva

La comunicazione è indirizzata ai Dirigenti Scolastici di ogni ordine e grado, ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali, oltre che ai vari sovrintendenti e intendenti scolastici. Il MIUR ribadisce in occasione della prossima giornata contro l’omobitransfobia un principio fondante della nostra Costituzione, ovvero l’articolo 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (…)”

In poche parole il MIUR ricorda che contrastare le discriminazioni, basate in questo caso sull’orientamento sessuale, non significa portare “la dittatura gender nelle scuole”. Il Ministero ricorda infatti che si tratta di un vero e proprio principio costituzionale. Si legge, inoltre, che il MIUR è da anni impegnato in una scuola più inclusiva, che educhi al rispetto contro ogni discriminazione. Ricorda inoltre che questo non significa solo rispettare la nostra Costituzione, ma anche la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Questa iniziativa del MIUR è senza ombra di dubbio ottima. Purtroppo, dobbiamo ricordare che tale dialogo all’interno delle scuole potrebbe essere maggiormente ostacolato in futuro. L’articolo 7 presente nel DDL Zan (DDL Omotransfobia), infatti, renderebbe quasi impossibile fare formazione all’interno delle scuole contro odio, discriminazione e bullismo

L’invito del Ministero: parlate e approfondite

Non basta semplicemente ribadire i principi costituzionali e l’importanza di una scuola inclusiva, il MIUR invita espressamente i docenti e le scuole a parlarne. Il Ministero quindi chiede direttamente alle scuole di fare qualcosa.  Nella nota del 2022, sostanzialmente, si legge che scuole e docenti “sono invitati a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”. Quindi, rimane sempre l’invito ad organizzare iniziative a riguardo.

La comunicazione del MIUR non è una novità

Si potrebbe cadere in inganno e pensare che questa sia la prima volta che il MIUR invita le scuole ad approfondire queste tematiche. In realtà, basta fare un breve giro sul sito nel Ministero per scoprire che non è così. Sul sito, infatti, si trovano già tracce di comunicazioni quasi identiche nel 2017. Non mancano poi anche nel 2018 e 2021.

In sostanza è da ormai 5 anni che dal Ministero arrivano inviti ad approfondire la Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Dal 2017 si ricorda che quindi non che è la “dittatura del gender nelle scuole” ma la semplice attuazione di principi della Costituzione. Prendere posizione contro le continue e perpetue discriminazioni che le persone ricevono per il proprio orientamento sessuale o identità di genere non è “imposizione del pensiero unico”. Si tratta solo di riconoscere due fatti oggettivi:
1. Queste discriminazioni esistono
2. Viviamo in uno Stato fondato su principii che vietano tutto ciò, oltre che altri trattati internazionali che abbiamo ratificato

Tutto il resto sono inutili chiacchiere per distogliere l’attenzione dai fatti concreti, fatte sulle palle delle persone della comunità LGBTQIA+.

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